Dal 26 al 28 novembre 2024, l’Agenzia internazionale per l’energia atomica (AIEA) ha organizzato a Vienna una conferenza ministeriale di importanza storica, dedicata al ruolo essenziale delle scienze nucleari nella costruzione di un futuro sostenibile. Questo importante evento ha consentito la nascita di iniziative strategiche volte ad affrontare le sfide globali nel campo della salute, della sicurezza alimentare, del cambiamento climatico e della gestione delle risorse idriche, con particolare attenzione ai paesi in via di sviluppo. Tra le iniziative evidenziate c’erano Rays of Hope, ZODIAC, NUTEC e Atoms4NetZero, programmi iconici che illustrano il ruolo trasformativo delle tecnologie nucleari in settori critici per lo sviluppo globale.
Rafforzata la cooperazione internazionale per gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG)
La conferenza ha evidenziato la necessità di una cooperazione internazionale rafforzata per raggiungere gli Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG) delle Nazioni Unite, sottolineando il ruolo delle scienze nucleari come leva per la transizione energetica e la gestione delle crisi globali. Il Marocco, rappresentato da una delegazione presieduta da Azzedine Farhane, ambasciatore a Vienna, è stato un attore centrale in questi dibattiti. Con le sue istituzioni strategiche come l’AMSSNuR (Agenzia marocchina per la Sicurezza Nucleare e Radiologica), il CNRST (Centro Nazionale per la Ricerca Scientifica e Tecnica), l’INRA (Istituto Nazionale di Ricerca Agronomica) e l’ONSSA (Ufficio Nazionale per la Sicurezza Alimentare) , il Marocco ha ribadito il suo impegno a promuovere la cooperazione Sud-Sud nell’uso delle tecnologie nucleari per affrontare le sfide ambientali e sanitarie, in in linea con le visioni di inclusività e solidarietà sostenute da Sua Maestà il Re Mohammed VI.
Una giornata inaugurale guardando al futuro
L’apertura della conferenza è stata contrassegnata dalla proiezione di un film presentato da Najat Mokhtar, vicedirettore generale dell’AIEA, che illustra le urgenti sfide globali come la crisi climatica, le pandemie e la sicurezza alimentare. Il film ha dimostrato come le scienze nucleari possano offrire soluzioni innovative per risolvere queste crisi, in particolare attraverso il rilevamento delle malattie, l’ottimizzazione dei rendimenti agricoli e la transizione energetica. Il direttore generale dell’AIEA Rafael Mariano Grossi ha sottolineato la necessità di solidarietà globale, affermando che le tecnologie nucleari sono strumenti chiave per procedere verso un futuro più equo e sostenibile.
L’iniziativa “One Health”: una risposta integrata alle minacce sanitarie globali
Una delle sessioni più attese si è concentrata sul concetto di “One Health”, un approccio integrato che collega la salute umana, animale e ambientale. Questa sessione ha evidenziato in particolare l’impatto dell’iniziativa Rays of Hope, che aiuta a migliorare i trattamenti contro il cancro nei paesi in via di sviluppo utilizzando le tecnologie nucleari. Paesi come Marocco, Egitto e Senegal stanno già beneficiando di questa tecnologia innovativa. È stata inoltre presentata la piattaforma ZODIAC, dedicata al monitoraggio delle malattie zoonotiche come COVID-19 ed Ebola, a dimostrazione dell’importanza delle tecnologie nucleari nella gestione delle pandemie.
Atoms4Food: una soluzione per la sicurezza alimentare globale
La sessione Atoms4Food ha affrontato la questione cruciale della sicurezza alimentare, poiché oltre 738 milioni di persone soffrono la fame e 3 miliardi di persone non hanno accesso a cibo sano. Le tecnologie nucleari svolgono un ruolo fondamentale nel miglioramento dei sistemi agricoli riducendo le perdite post-raccolto e garantendo la sicurezza alimentare. Sono stati presentati esempi applicativi concreti, come l’irradiazione degli alimenti per eliminare gli agenti patogeni e migliorarne la durata di conservazione. Vietnam, Perù e Canada hanno condiviso le loro esperienze di successo nell’uso delle tecnologie nucleari per rafforzare la resilienza dell’agricoltura di fronte ai cambiamenti climatici e alle crisi economiche.
Energia nucleare e lotta al cambiamento climatico
Il tema del cambiamento climatico è stato al centro della conferenza, con un focus particolare sul ruolo dell’energia nucleare nella transizione verso un futuro decarbonizzato. L’energia nucleare, infatti, è una delle poche fonti energetiche in grado di produrre elettricità su larga scala senza emissioni di gas serra, contribuendo così alla riduzione delle emissioni globali di CO2. Dal 1970, l’energia nucleare ha evitato più di 60 miliardi di tonnellate di CO2. Gli esperti ne hanno evidenziato il potenziale anche in settori industriali difficili da decarbonizzare, come la produzione di cemento, acciaio e prodotti chimici. Inoltre, la produzione di idrogeno pulito attraverso l’energia nucleare è stata identificata come una soluzione promettente per soddisfare una parte significativa della domanda globale di idrogeno entro il 2050.
Gestione delle risorse idriche: una priorità per i paesi aridi
La gestione delle risorse idriche è stata affrontata come una questione critica, soprattutto di fronte alla crescente carenza idrica e agli impatti del cambiamento climatico. Le tecnologie nucleari, in particolare l’analisi isotopica, offrono soluzioni innovative per ottimizzare la gestione dell’acqua. Queste tecnologie consentono di monitorare il ciclo dell’acqua, comprendere meglio le dinamiche delle falde acquifere e gestire le risorse idriche in modo più sostenibile, in particolare nelle regioni aride come Marocco, Iran ed Egitto. I progetti pilota che utilizzano queste tecnologie hanno mostrato risultati convincenti nell’ottimizzazione dell’irrigazione, nella riduzione del consumo di acqua e nel miglioramento dei rendimenti agricoli.
Il ruolo delle donne nelle scienze nucleari
Una sessione importante della conferenza è stata dedicata al posto delle donne nelle scienze nucleari. Nonostante il loro contributo essenziale in campi quali la radioterapia, l’agricoltura e l’ambiente, le donne restano sottorappresentate nelle scienze fisiche e nucleari. Si stima che solo il 30% dei ricercatori mondiali siano donne, con cifre ancora più basse in alcuni campi scientifici. La sessione ha evidenziato la necessità di sostenere le giovani ragazze nella carriera scientifica attraverso programmi di mentoring, borse di studio e laboratori didattici, per favorire la loro partecipazione attiva alla ricerca e all’innovazione.
Cooperazione tecnica per lo sviluppo sostenibile
Un altro punto saliente della conferenza è stato dedicato al programma di cooperazione tecnica dell’AIEA, volto ad aiutare gli Stati membri a implementare le tecnologie nucleari in risposta alle sfide dello sviluppo sostenibile. Questo programma sostiene progetti in settori quali la sanità, l’agricoltura, l’ambiente e l’energia, fornendo competenze locali per soddisfare esigenze specifiche. Un esempio emblematico è quello del programma Sud-Sud, che facilita la condivisione di conoscenze e risorse tecniche tra i Paesi in via di sviluppo, in particolare per la gestione dell’acqua, la sicurezza alimentare e la lotta alle malattie infettive.
Conclusione: il futuro resiliente attraverso la cooperazione internazionale
Questo evento ha contribuito a tracciare un percorso verso un futuro resiliente e sostenibile, basato su una cooperazione internazionale rafforzata e un uso responsabile della scienza nucleare per garantire un mondo più sicuro, equo e rispettoso dell’ambiente per le generazioni future.