XV di Francia: “C’è il sole, il tempo è spesso bello, siamo vicini alla Spagna”, De la Fuente, Ignacio Ruiz, Joaquim Oviedo, Pumas con accento catalano

XV di Francia: “C’è il sole, il tempo è spesso bello, siamo vicini alla Spagna”, De la Fuente, Ignacio Ruiz, Joaquim Oviedo, Pumas con accento catalano
XV di Francia: “C’è il sole, il tempo è spesso bello, siamo vicini alla Spagna”, De la Fuente, Ignacio Ruiz, Joaquim Oviedo, Pumas con accento catalano
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Dal 2000 e dall’arrivo di Gonzalo Quesada, il Perpignan ha accolto non meno di 17 nazionali argentini. Un vero successo.

I Pumas argentini, opposti al XV di Francia in due partite di prova, il 6 e 13 luglio, faranno affidamento su tre giocatori del Perpignan, simboli di una storia comune che risale agli anni 2000 dei trentaquattro convocati il nuovo allenatore argentino Felipe Contepomi, che affronterà la Francia e poi l’Uruguay (20 luglio), undici giocano in Top 14 o Pro D2. E tre all’USAP: il tallonatore Ignacio Ruiz, la terza linea Joaquim Oviedo e il centro Jeronimo de la Fuente.

Alvarez-Kairelis, l’anello di congiunzione essenziale

Tra l’USAP e i Pumas, due squadre rinomate per il loro sangue caldo, il collegamento è avvenuto negli anni 2000. Da allora, diciassette giocatori della nazionale argentina hanno indossato i colori Blood and Gold. Tra le due parti, un uomo ha giocato un ruolo particolare: ex seconda fila Rimas Alvarez Kairelis (44 presenze). Soprannominato “El Flaco” (“Il Magro”), ha vestito i colori dell’USAP dal 2002 al 2011 per poi entrare qualche anno dopo nello staff tecnico e diventarne il team manager.

C’è il sole, il tempo è spesso bello, siamo vicini alla Spagna, ci adattiamo velocemente e ci piace lì

Più di 20 anni di presenza che gli hanno permesso di individuare le convergenze tra l’Argentina e i Pirenei Orientali: “C’è il sole, il tempo è spesso bello, siamo vicini alla Spagna, ci adattiamo velocemente e lì ci piace”. A Perpignan, città che non ha mai lasciato dal suo arrivo nel 2002, Alvarez-Kairelis è un punto di riferimento. Facilita gli scambi tra i leader francesi e gli internazionali argentini.

Anche Diego Giannantonio (2004-2006), Sébastien Bozzi (2005-2009), Federico Martin Aramburu (2006-2008), Patricio Fernandez (2020-2023), Bautista Delguy (2021-2022), Martin Landajo (2021) e ora Jéronimo de la Fuente (2020-2026), Ignacio Ruiz (2023-2025) e Joaquin Oviedo (2021-2026) perpetuano la tradizione argentina all’USAP. E di nazionalità argentina è anche il medico sociale Carlos Vela, nefrologo dell’ospedale di Perpignan.

De la Fuente, il “papa”

Da sabato, contro il XV di Francia, De la Fuente (33 anni) ricoprirà nuovamente il ruolo di “papà” dei suoi due compagni di squadra Ruiz (23 anni) e Oviedo (22 anni), che rappresentano il futuro della Nazionale. i Puma. Il capitano dell’USAP e capo della difesa, con tre Coppe del Mondo al suo attivo (2015, 2019, 2023), ha la fiducia del nuovo allenatore per supervisionare la nuova generazione.

Da lì a spingersi fino al 2027 e all’edizione australiana? De la Fuente, che allora avrà 37 anni, non esclude nulla: “Il mio obiettivo è essere abbastanza in forma per competere e dare il massimo per la prossima partita e altrettanto per quella successiva. Questo mi ha portato a far parte dei Pumas per dieci anni e non credo di dover cambiare adesso “ha assicurato.

Di fronte ai Blues, che si presenteranno con una squadra ringiovanita con più di venti giocatori senza selezione, sta già godendo il piacere di incontrare altri due giocatori del Perpignan, la seconda linea Posolo Tuilagi e l’esterno Lucas Dubois: “Spero di ritrovarli e di godermi una bella partita!”. Forse evocheranno l’ultimo titolo francese dell’USAP, nel 2009. Quell’anno, la canzone di Rodrigo Bueno in omaggio a Diego Maradona “La Mano de Dios” divenne l’inno dello spogliatoio catalano sotto l’impulso del pilastro… L’argentino Sébastian Bozzi.

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