Il candidato del campo presidenziale sperava di torcere il braccio a quello del Fronte popolare – che definisce estremista – per ritrovarsi a duellare contro Éric Ciotti nel centro della città di Nizza. Fallito, Olivier Salerno mantiene la sua posizione, ed è un triangolare molto favorevole al titolare quello che si giocherà domenica.
C’era quasi una vera suspense nella prima circoscrizione elettorale delle Alpi Marittime, che comprendeva la costa, il porto di Lympia e diversi quartieri popolari. Nel primo turno delle elezioni legislative anticipate, il 30 giugno, Eric Ciotti ha dominato la partita. Eletto e rieletto dal 2007, questa volta sostenuto dal Raggruppamento Nazionale oltre alla sua etichetta repubblicana, ha ottenuto il 41% dei voti.
Nessun punteggio davvero minaccioso al contrario: Olivier Salerno (NFP-LFI) si è piazzato al 26,6%, davanti al vicesindaco centrista Graig Monetti (Horizons-Ensemble, 22,8%). Quest’ultimo ha beneficiato stasera stessa del sostegno del dissidente LR Virgile Vanier, ma il suo 5,7% porta con sé deboli riserve di voti.
Lunedì la sinistra ha quindi sorpreso un po’ Graig Monetti, considerandosi lui stesso “nella posizione migliore per riunire” – ha annunciato il suo desiderio di mantenersi. Facendo pressione, infatti, sugli esponenti del Fronte Popolare affinché lasciassero cadere la questione e “blocco”. Purtroppo non siamo noi a dettare l’ordine del giorno quando arriviamo terzi in una votazione: Olivier Salerno ha confermato le sue intenzioni in prefettura questo martedì 2 luglio, come ha annunciato sui social network.
Dato che non è necessaria la maggioranza assoluta per conquistare la posizione triangolare, Eric Ciotti non ha bisogno di fare meglio il 7 luglio che al primo turno per salvare la sua poltrona altamente strategica e confermare le sue ambizioni al governo e alle prossime elezioni comunali. elezioni.
Il fallimento del “fronte repubblicano” stende un tappeto rosso sotto i piedi del boss di LR, che aveva già vinto lo stesso manifesto nel 2022 (43,67% per Monetti, contro 56,33% per lui).
Il posizionamento politico del candidato macronista finora non lo ha aiutato molto durante questa campagna. Tra difesa di parte del bilancio e franca presa di distanza — “Abbiamo fatto un casino negli ultimi anni” ha ammesso durante un recente incontro, pur non includendo il termine “maggioranza presidenziale” sui suoi mezzi di comunicazione – gli elettori non avranno capito, e nemmeno approvato, questa strategia nebbiosa al primo turno. Tanto più sorprendente per un ex consigliere ministeriale… Vedremo cosa succederà questo fine settimana, durante il round finale.