A Nîmes, l’università estiva occitana si interroga sul rapporto tra lingua e paese

A Nîmes, l’università estiva occitana si interroga sul rapporto tra lingua e paese
A Nîmes, l’università estiva occitana si interroga sul rapporto tra lingua e paese
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La 48esima università estiva, organizzata da Marpoc, si svolge a Nîmes dal 5 al 9 luglio.

Creata nel 1972 da Robert Lafont, padre dell’occitanismo moderno, l’università estiva occitana si svolge a Nîmes dal 1983. Per questa 48a edizione, dal 5 al 9 luglio, l’evento ha scelto come tema trasversale “loo paese”vale a dire il Paese. “Ci sono legami fisici molto profondi tra un territorio e una lingua”, spiega Patric Lapierre, presidente di Marpoc, che organizza gli incontri. È anche sulla base di una frase pronunciata l’anno scorso da Jean-Yves Casanova che l’associazione ha scelto questo tema: “Non esiste paese senza lingua, non esiste lingua senza paese”.

Accademici, tavole rotonde e concerti

L’università riunisce innanzitutto accademici, come il geografo Jean-Jacques Fenié che pone domande “In un mondo che cambia, cosa resta dei paesi?”, durante il convegno inaugurale al Carré d’art. Nella stessa giornata il linguista esplora anche il rapporto tra lingua e territorio. Alcune conferenze si svolgono in francese, altre in occitano. Offrono l’occasione per fare il punto sulle ricerche in corso, ma sono anche accompagnati da tavole rotonde con attori delle culture occitane, per uno scambio tra teoria e pratica. Dopo l’apertura, gli incontri si svolgeranno presso la Casa Diocesana, per poi concludersi presso l’Archivio dipartimentale.

“Notiamo che la lingua e la cultura occitana non sono sufficientemente visibili nello spazio pubblico, eppure sono elementi strutturanti del nostro territorio e della nostra identità”spiega Patric Lapierre, citando il luogo o i cognomi che lì affondano le loro radici. «Ma è importante chiarire le cose, l’occitanismo non ha nulla in comune con le rivendicazioni identitarie, anzi».

E del resto questi scambi si ritrovano nella programmazione. Sarà così, ad esempio, durante un incontro con il progetto Arab’Òc che esplora i rapporti tra l’Oriente e l’Occitania attraverso le tradizioni culinarie, di abbigliamento, artistiche… Provenienti dalla Polonia o dal Brasile, alcuni personaggi testimoniano il loro rapporto con l’occitano. Infine, l’università sarà l’occasione per ballare domenica sera alla Placette con Kabyl’Òc, uno dei progetti di Denis Galvier, del gruppo Coriander che getta un ponte tra le due sponde del Mediterraneo.

Dal 5 al 9 luglio a Nîmes. Programma completo sul sito Marpoc.

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