Belgio 2018, ci manchi – Euro 2024 – 8° – Francia-Belgio (1-0)

Belgio 2018, ci manchi – Euro 2024 – 8° – Francia-Belgio (1-0)
Belgio 2018, ci manchi – Euro 2024 – 8° – Francia-Belgio (1-0)
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“È una grande delusione. Avevamo molta fiducia in questa partita. Se guardi da vicino, non abbiamo corso molti rischi e abbiamo controllato molte situazioni. » È la (triste) constatazione stilata da Domenico Tedesco, allenatore del Belgio, dopo l’eliminazione dei suoi contro i francesi lunedì a Düsseldorf, agli ottavi di Euro 2024 (1-0). La mancanza di assunzione di rischi, o più in generale di iniziative, da parte dei Red Devils è proprio ciò che ha reso questo incontro tutt’altro che entusiasmante. Questo duello tra vicini, atteso da tutti, non è stato affatto all’altezza di Francia-Belgio ai Mondiali del 2018. Ed è un peccato.

Giovani germogli troppo teneri e cornici spettrali

Dalla fine dell’era Roberto Martinez nel 2022, e anche poco prima, il Belgio sta affrontando il suo declino. La generazione d’oro non ha vinto nulla, lasciando sola nella bacheca dei trofei la medaglia d’oro dei Giochi Olimpici del 1920, e i geni del passato, i cui rappresentanti più degni sono senza dubbio Eden Hazard, Vincent Kompany e Marouane Fellaini (sì, sì) si sono ritirati a livello internazionale . I risultati sono a mezz’asta. E questo è a dir poco. Dopo il fallimento contro i Blues nel 2018, il momento in cui i Red Devils sembravano al top della forma, e i quarti di finale di Euro 2021, persi contro l’Italia, futura vincitrice, i belgi non sono riusciti a uscire dal fase a gironi della Coppa del Mondo 2022, prima di fallire contro la Francia, in 8è finale di questo Euro 2024, senza mai tentare nulla, come Arthur Theate paralizzato dall’idea di prendere una decisione o di giocare in avanti. Ma sarebbe un po’ troppo facile dare la colpa di tutto alla nuova generazione, rappresentata da Loïs Openda, Jérémy Doku, Amadou Onana e Charles De Ketelaere.

In quest’estate tedesca troppi dirigenti non sono stati all’altezza del compito. A cominciare da Romelu Lukaku, capocannoniere della storia del Belgio, incapace di scuotere la rete nonostante 11 tiri, di cui 8 in porta, in quattro partite. Prestazioni deludenti per l’attaccante del Chelsea, che è arrivato al secondo torneo importante senza segnare. Non aiutato dai compagni, anche Kevin De Bruyne, fascia da capitano al braccio, non ha disputato un gran torneo, con un gol e un solo assist sul cronometro. Jan Vertonghen, ancora presente a 37 anni, è diventato il primo giocatore belga a segnare un autogol in un torneo importante e il più anziano a distinguersi in questo modo in un Europeo. Forse è arrivato il momento di voltare pagina.

E adesso ?

Se Domenico Tedesco vorrà lasciare il segno dovrà fare scelte forti e smettere di costruire sulle rovine. Dopo aver deciso di tracciare una linea sotto Thibaut Courtois, l’uomo in carica dal febbraio 2023 ha tracciato un primo solco. Sotto il fuoco delle critiche al Plat Pays, il tecnico italo-tedesco, soprattutto con Schalke e Lipsia, è stato chiaro dopo la partita contro i Blues: « JVoglio continuare con il Belgio, ma ora non è il momento di parlare di me ».Sotto contratto fino al 2028, il suo destino è nelle mani della federazione belga. Tutto ciò che ora speriamo per i Red Devils è che costruiscano ancora una volta un collettivo brillante come quello del 2018 e riscoprano il loro DNA, che ci faceva piacere scoraggiare questa nazione amica dopo una vittoria conquistata sulla corda. Ma pongano anche e soprattutto fine a questa maledetta carestia che dura da più di 104 anni.

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