E tu per chi voti? Combattivi, rassegnati o astensionisti: parlano i giovani di Lorient

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Quasi un giovane su due non ha votato domenica 30 giugno. È quanto rivela un sondaggio Ipsos-Talan realizzato per Radio France, France Télévisions e Public Senate e pubblicato il 30 giugno. È il caso di Assad, incontrato alla fermata dell’autobus Faouëdic a Lorient, questo lunedì mattina. “È inutile, è sempre la stessa cosa”, borbotta l’operaio 35enne che aspetta l’autobus per andare al lavoro. Ha già votato per le presidenziali, per il leader dell’Insoumis Jean-Luc Mélenchon. Lo scioglimento a sorpresa dell’Assemblea nazionale e le elezioni legislative anticipate non sembrano interessarlo affatto. Il punteggio storico del Rally Nazionale? “non mi spaventa. Tutto quello che dicono è una sciocchezza”, dice.

La Marina militare “non mi spaventa”

Rue Auguste Nayel, Luc-Olivier, 33 anni, svapa tranquillamente. Il lanesteriano, attualmente disoccupato, ha votato per la deputata uscente della maggioranza presidenziale Lysiane Métayer. Ieri sera ha partecipato allo spoglio del suo seggio elettorale. “Stavo guardando i bollettini del Raduno Nazionale”, confida. La candidata del partito di estrema destra è arrivata seconda nel suo comune. “Non mi spaventa”, reagisce. Adottato da una coppia bretone, il trentenne dalla pelle nera non teme il razzismo disinibito di molti eletti del partito. “Qui i razzisti sono nascosti”, assicura. Domenica andrò a votare e poi mi occuperò della mia vita. Non avrò i capelli bianchi per tutta l’estate con questo. »

“Tutti vogliono il cambiamento”

Tre giovani madri franco-turche chiacchierano all’uscita dello spazio Nayel. Domenica tutti hanno depositato nelle urne una scheda del Nuovo Fronte Popolare, come la maggioranza dei giovani: il 48% dei 18-24enni e il 38% dei 25-34enni secondo l’indagine Ipsos Talan di Radio France, France Télévisions e Senato Pubblico. Di fronte al punteggio storico del Rally Nazionale, “Sono un po’ scioccata, ma capisco”, dice Sarah, 28 anni. Tutti vogliono il cambiamento. » “Ma la gente non si rende conto delle conseguenze”, dice Gulden, 29 anni. Per i diritti delle donne questa non è una buona idea. »

Gabriel ha 22 anni e studia legge a Rennes. “È drammatico quello che sta accadendo. Non mi vedo tra tutti questi giovani che hanno votato per la RN”, dice. (Le Télégramme/Hélène Bielak)

“Ti fa venir voglia di combattere”

Attraversati a poche strade di distanza, Gabrielle e Gabriel non si conoscono ma condividono, oltre al nome e al voto per il Nuovo Fronte Popolare, la stessa ansia: che con l’ascesa della RN, le persone LGBT+ saranno prese di mira . Ciò è dimostrato dagli insulti LGBTfobici apparsi il giorno della marcia del Pride, sabato 29 giugno. “Se dobbiamo proteggere i nostri successi, se i nostri diritti vengono negati, non posso fare nulla”, si preoccupa la 22enne studentessa di giurisprudenza che vive con un uomo. “Ho molti amici LGBT+ e razzializzati, ho molta paura per loro”, confida il libraio 27enne, che ha partecipato alle marce contro l’estrema destra a Lorient. Ti fa venir voglia di combattere. »

Dei dieci giovani intervistati per le strade della città, nessuno ha votato per il Rassemblement National, che resta comunque il secondo partito preferito dagli under 35 in Francia. Un’assenza di cui Gabriel, studente di 23 anni in una business school di Lorient, nota. “Non compaiono”, osserva chi ha votato a sinistra. Quello che vedo nel villaggio da cui provengo, in Normandia, è che molti giovani stanno subentrando nel voto dei loro genitori che già votavano RN da molto tempo. »

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