Incontri di fotografia di Arles: un modello economico atipico

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Davanti alle fotografie di Marine Lanier nell’ambito della mostra “Le jardin d’Hannibal” durante la giornata di apertura del festival fotografico “Les Rencontres d’Arles” ad Arles, nel sud della Francia, il 1° luglio 2024. NICOLAS DUCAT/AFP

Il 55e edizione degli Incontri di Fotografia di Arles, aperti al pubblico da lunedì 1È Da luglio fino al 29 settembre si basa su un modello economico atipico. L’organizzazione di trentotto mostre a cui se ne aggiungono altre dieci “associate”, prodotte da altre istituzioni (come il Museo Réattu o il LUMA Arles, per esempio), e una prima settimana di apertura ricca di eventi non hanno assolutamente nulla a che vedere con il modello classico dei festival estivi. Ad Arles non ci sono volontari né compensi enormi per gli artisti.

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La legge del 1901 dell’associazione Rencontres conta una cinquantina di dipendenti durante tutto l’anno, un organico che aumenta fino a quasi 400 durante l’alta stagione estiva (allestimento di mostre, revisione di opere, affissione, biglietteria, accoglienza, ecc.). L’organizzazione utilizza un centinaio di contratti agevolati (finanziati al 50% dallo Stato) in una città dove il tasso di povertà raggiungeva ancora il 24% nell’ultimo censimento Insee, nel 2021. “Le persone vengono formate per due mesi prima di lavorare durante il festival e poi seguono un modulo di integrazione professionale”, spiega Aurélie de Lanlay, vicedirettrice dei Rencontres d’Arles. Precisa che il 70% di loro trova, otto mesi dopo questa esperienza, un contratto a tempo determinato superiore a sei mesi o un contratto a tempo indeterminato.

Altra specificità della struttura economica del festival: si basa in gran parte sull’autofinanziamento. Su un budget di 7,45 milioni di euro, le entrate proprie ammontano al 58%, a cui si aggiungono sponsorizzazioni e partenariati, al 15%, e sovvenzioni pubbliche, al 27%. “La sola biglietteria rappresenta il 39% del fatturato”, precisa Aurélie de Lanlay. Per fare un confronto in ambiti artistici molto diversi, il Festival di Avignone beneficia di una quota molto più elevata di sovvenzioni pubbliche e solo del 38% delle proprie entrate. Questa stessa voce rappresenta il 31% del budget annuale di Montpellier Danse.

Coproduzioni

Nel corso dell’anno finanziario 2023-2024, conclusosi a fine febbraio, che presentava un deficit inferiore a 15.000 euro, le sovvenzioni pubbliche sono ammontate a quasi 1,9 milioni di euro, di cui il Ministero della Cultura, il Consiglio regionale e il Comune di Arles sono stati i principali contributori. Il municipio ha inoltre firmato, nell’aprile 2023, un accordo triennale con i Rencontres per assegnare loro una decina di sedi espositive, come lo Spazio Van Gogh o i criptoportici. Da notare inoltre, in questo bilancio, l’importanza dei partner svizzeri (255.000 euro), Lussemburgo (150.000 euro) e Paesi Bassi (15.000 euro).

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