Il Belgio è emerso come una nazione “piccola”: il fallimento del 2024 deve liberarci dal 2018 – Tutto il calcio

Il Belgio è emerso come una nazione “piccola”: il fallimento del 2024 deve liberarci dal 2018 – Tutto il calcio
Il Belgio è emerso come una nazione “piccola”: il fallimento del 2024 deve liberarci dal 2018 – Tutto il calcio
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Il Belgio viene eliminato da un Euro 2024 in cui non avrà rispettato il suo rango… a meno che il suo rango non sia in realtà quello, più o meno. Un fallimento che dovrebbe riportare tutti con i piedi per terra.

Avremmo voluto svegliarci il 2 luglio con una sbornia diversa. Avremmo voluto riprendere la routine stabilita da una ventina di giorni: direzione Freiberg e lo Jupiler Media Village, poi in viaggio verso una nuova città che ospiterà questo Euro 2024, un nuovo stadio. Ci sarebbe piaciuto scoprire Amburgo, dopo le poco entusiasmanti Francoforte, Colonia, Stoccarda e Düsseldorf.

Carrramba, fallì ancora

Andrà in Belgio, nell’ambito del progetto nazionale. “Carrramba, fallito ancora”, per usare la metafora di Tintin che ha seguito i nostri Devils in questo torneo. I Diavoli non trovarono la strada e presero il volo 0107 per tornare a Bruxelles. “Che partita di merda”: anche se abbiamo raccontato l’insuccesso tutta la sera con i nostri colleghi (guardando Bobby Martinez qualificarsi, anche dalla porta sul retro), questo è il nostro primo pensiero quando ci svegliamo.

Domenico Tedesco aveva osato, questa volta. Un piano di gioco sfacciato, un undici sorprendente, una risposta sulla carta al 4-4-2 di Didier Deschamps (gentilmente svelato da una stampa francese che dà l’impressione di voler segnare anche contro la sua squadra). All’applicazione di questo piano di gioco è mancata anima, coraggio, impatto, gare, pressing, idee. Un po ‘di tutto.

E il Belgio esce ingloriosamente dai suoi Euro 2024, non essendo riuscito al 100% in nessuna partita (anche contro la Romania, a volte abbiamo dovuto affidarci a Casteels), e addirittura avendo generalmente fallito nei momenti importanti. I Devils si sono avvicinati agli ottavi di finale da outsider – logico – e sono usciti come una piccola nazione, soddisfatta di aver offerto una buona resistenza.

Piccole e Medie… nazioni

Peggio, in realtà, perché in questo Euro le nazioni piccole e medie, se non convertono la meta, almeno danno la sensazione di mettere in campo il coraggio. Slovenia, Danimarca, Slovacchia possono guardarsi allo specchio; Il Belgio avrà dei rimpianti. Non solo perché, ovviamente, è più forte dei paesi sopra citati, ma perché ha dato meno contro un avversario malato.





© fotonotizie

Dovremo però abituarci: se il Belgio emerge come una piccola nazione, è perché nulla lo destina a diventare grande. Quando Emmanuel Petit disse con disprezzo che la nostra difesa aveva il livello di una metà classifica della Ligue 1, aveva… di fatto ragione: Rennes, Anderlecht, Leicester City, Fulham. Il fatto che i nostri difensori si siano comportati bene in questo Euro non toglie nulla alla constatazione.

Il nostro centrocampo? Onana gioca nell’Everton, Mangala nel peggior OL della storia e Tielemans nel subtop inglese. Carrasco, titolare nelle nostre due sconfitte in questo Europeo, gioca in Arabia Saudita. Chi sono i nostri veri “toppers” teorici? Lukaku e De Bruyne potrebbero aver finito con la selezione; Trossard non ha più alcun credito; Doku ovviamente non è pronto, De Ketelaere è stato quasi insultato durante questo torneo da Tedesco.

Obiettivo 2026 – e altro obiettivo lunare

Prima di questo torneo le aspettative del pubblico erano divise: c’era chi sognava ancora il 2018, e sperava nell’ultima resistenza di una generazione d’oro davvero senza fiato. C’è chi sapeva che il 2024 sarebbe arrivato troppo presto per questo girone, e che i quarti di finale sarebbero stati un successo. E c’è chi guarda ai potenziali undici del 2026 e del 2028 e dice a se stesso che il Belgio può tornare ai vertici.

Dobbiamo affrontare i fatti: il futuro del Belgio è piuttosto stabilizzarsi ai sub-top mondiali, attestandosi tra i primi 10-15. Qualificati per ogni torneo importante, esci dai gironi e spera nei risultati. Questo è il modello belga: quello di una Svizzera 2024 o di una Croazia 2018-2022, piuttosto che di una Francia o di una Spagna. Quanto prima le aspettative diventeranno realistiche, tanto meglio i nostri giovani saranno in grado di liberarsene invece di confrontarsi con i loro anziani.

Il fallimento del 2024 – perché è uno di questi – deve finalmente consentire di mettere nell’armadio le ultime vestigia del 2018. La parola “generazione d’oro” non dovrebbe più poter essere scritta in nessun media belga. Largo ai giovani, e al futuro. Peccato se questo comporta il prematuro ritiro internazionale di chi ci ha dato tanto…

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