La missione dei cristiani – France Catholique

La missione dei cristiani – France Catholique
La missione dei cristiani – France Catholique
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Prima di ogni giudizio normativo e di ogni proiezione nel futuro, questa è una constatazione che va fatta, mentre è in gioco il destino delle nostre istituzioni, e soprattutto quello del Paese. Lo abbiamo detto tante volte, ma occorre ripeterlo. I cambiamenti che riguardano l’elettorato non sono superficiali, corrispondono a un mutamento nella nostra geografia umana. I migliori dei nostri sociologi lo hanno stabilito “la vecchia lista elettorale è completamente riconfigurata” (Jerome Fourquet). L’evoluzione di una regione come la Bretagna verso il voto del Rassemblement National costituisce il sintomo più attuale di questo mutamento che probabilmente non ha prodotto tutti i suoi effetti.

Di fronte ad una realtà così massiccia, le glosse ideologiche sembrano inappropriate, quando non sono ridicole. Stabilire, ad esempio, un rapporto tra i successi elettorali di Jordan Bardella e il fenomeno fascista – quando non è la memoria del nazismo – è un fraintendimento e una manipolazione storica che non impressiona più la massa degli elettori. Si tratta di comprendere le ragioni dell’adesione che spiegano perché il Raggruppamento Nazionale ha preso il posto dell’ex Partito Comunista nella sua funzione tribuniziana, cioè come voce delle categorie popolari più emarginate dai processi economici di globalizzazione. Inoltre, non possiamo sottovalutare l’impatto dell’insicurezza nelle aree remote della Repubblica (e anche oltre). Non è solo un sentimento, come si suol dire, ma una realtà spesso vissuta in modo crudele.

E che dire della questione migratoria? È facile stigmatizzare coloro che temono una sostituzione importante, incolpandoli “Ritiro in se stessi e odio verso gli altri”. L’esperienza più comune dimostra che l’immigrazione è accettata quando ha un carattere ragionevole e non si oppone alla necessaria integrazione. Molti nuovi arrivati ​​si dimostrano attaccati alla nostra identità nazionale tanto quanto i cosiddetti nativi francesi. Ma sarebbe irresponsabile ritenere che l’Islam non ponga alcun problema di civiltà. Papa Francesco, pur essendo un fervente difensore degli esuli, ha appena espresso la sua profonda tristezza per la progressiva scomparsa dei cristiani orientali.

Uno spirito di pace e armonia

Vuol dire questo che il futuro del nostro Paese, rimodellato nella sua geografia umana e nella sua nuova configurazione politica, ci rassicura del tutto? Sicuramente no ! Le incognite sono ancora troppo significative. I rischi di esplosioni violente non possono essere esclusi; anch’essi sono auspicati e favoriti da alcuni. Qualunque siano i risultati che appariranno sugli schermi domenica, siamo certi che rimarremo in un clima di incertezza per gli anni a venire, con un Paese profondamente dilaniato.

Il compito dei cristiani in tali circostanze non può essere ridotto soltanto alle affiliazioni e all’attivismo politico. Può consistere in esempi di saggezza civica, di approfondimento delle sfide del presente. E infine come testimonianza di una comunità che coltiva lo spirito di pace e di armonia, sapendo allontanarsi dalle minacce di disgregazione e di scoraggiamento.

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