Tre persone sono state condannate in primo grado a complessivamente 12 anni di carcere (4 anni ciascuno) e a una multa di 1.000 dirham, nel caso della morte per avvelenamento di 6 persone a Marrakech. Si tratta del proprietario di uno snack bar nel quartiere di M’hamid e dei suoi due dipendenti. Il titolare di questo punto di ristorazione è stato così riconosciuto colpevole di “aver cagionato involontariamente omicidio colposo per negligenza e inosservanza delle norme”, “rimozione di oggetti dalla scena del crimine prima delle prime operazioni, allo scopo di ostacolare il corso della giustizia”, e “la messa in circolazione di un prodotto che costituisca pericolo per la salute”, oltre alla “conservazione e immagazzinamento dei prodotti alimentari posti in vendita in condizioni antigeniche”. I due dipendenti sono stati condannati anche per aver partecipato agli atti incriminati.
La tragedia risale alla fine di aprile, quando più di 20 persone furono ricoverate in ospedale a causa di un’intossicazione alimentare. Tra le vittime sono morte sei persone, tra cui una bambina di 5 anni. Il titolare dello snack-bar ed i suoi dipendenti sono stati perseguiti in carcerazione preventiva, finché il verdetto non si è basato sulla perizia tecnica volta a individuare le cause della morte. Nel corso delle indagini, le autorità sanitarie hanno sequestrato un ingente quantitativo di carne avariata destinata alla preparazione di fast food, oltre a uova e altri prodotti alimentari scaduti.
In attesa degli esiti della perizia, le udienze sono state rinviate, mentre tutte le richieste di scarcerazione degli imputati sono state respinte.