Il giudice delle libertà e della detenzione ha stabilito nella notte di aver posto “in custodia cautelare” il poliziotto sospettato degli omicidi, precisa la procura di Bobigny. Questo funzionario pubblico di 27 anni è stato incriminato per “omicidio senza circostanze aggravanti”, precisa l’accusa. Infatti, il suo status di “detentore di pubblica autorità” non è stato accettato perché non era in servizio quando ha sparato sette volte ad un abusivo che aveva trovato rifugio presso la nonna. Inizialmente l’accusa aveva chiesto la sua collocazione sotto controllo giudiziario. Ma il gip incaricato del caso ha rimesso la questione al JLD (giudice delle libertà e della detenzione) perché ha ritenuto che per il corretto svolgimento delle indagini sarebbe stato più opportuno incarcerarlo.
Sabato intorno alle 6,30, questo agente di polizia di stanza a Bobigny, appartenente all’azienda territoriale di circolazione e sicurezza stradale del 93, è stato chiamato dalla nonna che vive nella stessa località. Ha sentito “rumori sospetti”. Il nipote che era fuori servizio arriva correndo con la sua arma. Mentre si trova in una dependance del padiglione, una sorta di tettoia, si imbatte in uno sconosciuto. Il poliziotto ha bisogno di rinforzi.
Ha sparato sette volte
Prima del loro arrivo, ha sparato sette volte contro l’intruso. Cinque proiettili hanno raggiunto la vittima, che è morta sul colpo. Posto in custodia cautelare nei locali del servizio dipartimentale di polizia giudiziaria 93, ha spiegato di ritenere che l’uomo fosse armato e lo stesse minacciando. Si è scoperto che l’arma in questione era una pistola per calafataggio utilizzata per preparare la malta.
La vittima è un uomo sulla trentina, conosciuto come venditore ambulante di sigarette. Era stato arrestato due volte in questo contesto. Di origine algerina, si trovava in situazione irregolare. Avrebbe trovato rifugio per qualche giorno presso questa vecchia signora.
