Secondo turno decisivo

Secondo turno decisivo
Secondo turno decisivo
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Da domenica sera si sente parlare molto del secondo turno e delle proiezioni dei seggi effettuate dagli istituti di sondaggio su un campione nazionale.

Due postulati che non consentono una valida analisi della situazione politica. Innanzitutto non ci sarà “un” ballottaggio, ma 501 ballottaggi in tutto il Paese, perché al primo turno sono già stati eletti 76 deputati.

Inoltre, le proiezioni dei seggi di un sondaggio nazionale sono molto inaffidabili perché non tengono conto delle specificità di ogni collegio elettorale né dei ritiri repubblicani effettuati da domenica. Senza pregiudicare i trasferimenti di voti, questi cambiano radicalmente l’aspetto del ballottaggio.

Disonore

Alcuni macronisti, beneficiari del rifiuto di voto della RN, hanno avuto difficoltà a farsi da parte quando sono arrivati ​​in terza posizione. Non importa: ovunque lo abbiano fatto, anche dopo aver lasciato il dubbio, hanno salvato il loro onore.

Altri non possono dire lo stesso, come Anne-Laurence Petel nella circoscrizione di Aix-Trets che, restando, corre il rischio di conquistare un seggio per la RN in un territorio dove non è mai stata influente. È politicamente suicida e irresponsabile data la situazione nel paese.

Ovunque restano i dubbi, come nel primo collegio elettorale del Var, dove Yannick Chenevard (Ensemble) è arrivato 2e dietro la RN ma davanti al candidato ribelle del Fronte Popolare, devono essere revocati.

Tutti i secondi turni saranno decisivi. Non dovrebbe mancare la voce di tutti coloro che si oppongono all’estrema destra.

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