tra Gaëtan Roussel e il festival, un legame indissolubile

tra Gaëtan Roussel e il festival, un legame indissolubile
tra Gaëtan Roussel e il festival, un legame indissolubile
-

CNon per niente è stato scelto come padrino di questa edizione anniversario delle Francofolies. Gaëtan Roussel non è solo un artista di spicco, è un amante del festival con il quale ha stretto un rapporto davvero speciale. Venticinque anni dopo la sua prima scena, lo staff si fidava così tanto di lui che gli diedero carta bianca. L’artista ha scelto di creare uno spettacolo unico che verrà rappresentato esclusivamente a La Rochelle. Colloquio.

La tua prima visita alle Francofolies è stata 25 anni fa. Che ricordo conservi di questo momento?

Ne ho un ricordo molto bello. Era il 1998, avevo 26 anni, avevamo appena pubblicato il nostro primo disco con Louise Attaque. Jean-Louis Foulquier ci ha portato sul grande palco. Eravamo terrorizzati. Ma conservo ricordi di gentilezza. C’è sempre stato questo alle Francofolies. È stato un traguardo meraviglioso, un momento che crea slancio. Ad accoglierci laddove erano già passati i grandi nomi della canzone e del rock francese, era una bella storia che cominciava. Ma non lo sapevo.

Da allora sei venuto al festival più volte, con un gruppo, da solista, con album, ma anche con progetti sperimentali. I Franco permettono tutto questo?

Sì, il festival permette molte cose. È un ponte da costruire con l’offerta di fare da padrino. È simbolico e legato al fatto che ci conosciamo bene, un legame che si realizza. Sono venuto con Louise Attaque, da solista, ho fatto una cover di un album di Alain Bashung, ho organizzato un evento in una delle torri di La Rochelle attorno alla musica, al vino e al cibo… Penso di essermi esibito su tutti i palchi, senza dimenticare che vengo anche come spettatore. C’è un filo invisibile ma concreto tra me e il festival. Quest’anno è il mio 13esimoe partecipazione ai Francos. È un numero fortunato per me. Sono nato venerdì 13, sono abbastanza superstizioso…

Per questa edizione dell’anniversario, ritorni con una creazione unica, dal tuo ultimo album di duetti “Eclect! que” e che può essere visto solo sul palco di La Rochelle. Raccontaci di questa diretta.

Quattro mesi fa ho pubblicato il mio album “Eclect!” que” che riunisce diversi duetti. È una gioia per me poter suonare tutti questi pezzi. Renaud, Calogero, Daniel Auteuil, Alain Souchon, Rachida Brakni, Bertrand Belin, Lucky Love, Achile, Adeline Lovo… Ci saranno una quindicina di ospiti sul palco con me, grandi nomi ma anche nuovi ragazzi. Il più giovane ha 21 anni. Eclettico, questa è la parola. È fantastico che l’album possa prendere forma in questo modo.

Possiamo dire che questo è l’album della maturità?

Ad ogni modo, mi resetta. E’ l’inizio di qualcosa. Mi ha dato molta energia, come se una porta si aprisse.

Sei un frequentatore abituale del Francofolies ma anche di La Rochelle. Quando non sei in mostra, puoi comunque vederti venire ad ascoltare concerti o passeggiare per la città. Cosa ti fa venire?

C’è un’atmosfera speciale qui, il mercato, le ostriche, la musica ovunque durante il festival. Mi chiedo se c’è stato un anno in cui non sono venuto.

I biglietti per il tuo concerto sono esauriti in pochi minuti. Cosa ti fa sentire?

Mi dà slancio. È come un premio alle Victoires de la Musique, un riconoscimento. Ti permette di guardare avanti. Anche lo specchietto retrovisore è progettato per avanzare in tutta sicurezza.

Mercoledì 10 luglio, alle 20,30, al Grand Théâtre de La Coursive. Completare.

-

PREV TRASFERIMENTI PUNTI TOP 14/PRO D2. Barassi ambitissimo, Castres alla ricerca di Lam, Slimani nel Leinster
NEXT Il nuovo allenatore dell’AC Ajaccio è entusiasta del suo acquisto: “Penso che sia il club ideale per il Mathieu Chabert di oggi”