Vicino a Lione, un nuovo percorso d’arte in campagna

Vicino a Lione, un nuovo percorso d’arte in campagna
Vicino a Lione, un nuovo percorso d’arte in campagna
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Conosci il Pays de l’Arbresle ? Piccolo angolo di campagna nel dipartimento del Rodano, questa comunità di comuni ha vissuto una grande rivoluzione negli anni 2010, quando il suo territorio ha visto la realizzazione del progetto dell’autostrada A89, che collega oggi Lione a Bordeaux. Sicuramente molto utile, l’autostrada ha dato vita ad un grande progetto e ha comportato un profondo stravolgimento dei paesaggi. “La comunità dei comuni ha allora avuto l’idea di proporre un percorso di opere d’arte che potesse riparare questa cicatrice sul territorio », spiega Romain Weber, direttore artistico di Sussurri del tempo.

Perché questo è il nome di questo nuovo di zecca percorso artistico rurale, che si inaugura quest’estate con le prime otto installazioni, in attesa che altre tre – firmate Ugo Schiavi, Charlotte Charbonnel e Thierry Boutonnier – si uniscano a loro alla fine dell’anno. Romain Weber, rappresentante di Maison Gutenberg, struttura lionese che porta avanti progetti artistici, ha collaborato per l’occasione con la Lyon Urban School per progettare una riflessione sull’Antropocene e “proporre un percorso che faccia conoscere le realtà ecologiche del territorio”.

Un’indagine scientifica per gettare le basi

“Abbiamo voluto incentivare il cammino, per meritare l’incontro con le opere, che non sono tutte una accanto all’altra. »

La loro ricerca è iniziata, ci spiega, con un’importante indagine di specifiche questioni scientifiche nel Pays de l’Arbresle. “Non volevamo un progetto artistico slegato da questo territorio. I circuiti te lo permettono evidenziare il suo patrimonio in tutta la sua diversità, cercando al tempo stesso di sensibilizzare l’opinione pubblica sulle interruzioni del lavoro, qui e altrove. »

Didier Marcel, La colonna d’oro

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Sono state così scelte undici location, nel centro dei villaggi, sperdute tra i vigneti o sotto un tunnel sotto la famosa autostrada A89. Alla fine sono stati progettati tre circuiti collegare le opere tra loroe consentire ai visitatori, a piedi o in bicicletta, di scoprili in due o tre ore. “Abbiamo voluto incentivare il cammino, per meritare l’incontro con le opere, che non sono tutte una accanto all’altra. »

Artisti di fronte ad un territorio

Tra le opere già visibili citiamo quella di Laurent Pernot (classe 1980), spettacolare e commovente, raffigurante un giovane ragazzo appollaiato su uno sperone roccioso. L’artista intende convocare qui il ricordo di diverse alluvioni, che avrebbe scavato e segnato per sempre la memoria di questa roccia. Da parte sua, Didier Marcel (nato nel 1961) unisce l’immaginazione dell’architettura con una colonna realizzata con modanature di balle di paglia. UN “monumento agricolo” che segna l’ingresso nella foresta, così come Julie Escoffier (classe 1989), la più giovane e locale tra gli artisti selezionati, risponde alla vite che circonda la sua opera con un riflessione scultorea sulla pioggia acida che inquinano i raccolti…

Nel tunnel sotto l’autostrada sopra menzionato, è l’audace Vahan Soghomonian (classe 1982) a immaginare un opera musicale, le cui note sono innescate dal passaggio delle auto sopra le teste dei visitatori; Dall’opera nascono anche delle poesie, composte da parole raccolte dall’artista durante le mediazioni in ospedale. Un’installazione toccanteche esprime chiaramente la missione dell’ensemble (“riparare la ferita creata dall’autostrada”) e il modo sempre delizioso con cui gli artisti lavorano con ciò che esiste e lo sublimano.

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