Elezioni legislative 2024: a Parigi la macronie perde terreno a favore della sinistra

Elezioni legislative 2024: a Parigi la macronie perde terreno a favore della sinistra
Elezioni legislative 2024: a Parigi la macronie perde terreno a favore della sinistra
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Quanto sembra lontana l’ondata macronista del 2017 a Parigi. All’epoca, Emmanuel Macron aveva ottenuto il 46% dei voti al secondo turno delle elezioni presidenziali e, nel frattempo, 13 dei 18 collegi elettorali della capitale erano caduti nelle sue mani. Il capo dello Stato, ancora appoggiato sulla gamba sinistra, aveva allora sottratto lo storico voto socialista. Ahimè, sette anni dopo, è stato un maremoto arcobaleno, nei colori del Nuovo Fronte Popolare (NFP), a spazzare via le macronie. Mentre la sinistra ha già nove eletti al primo turno, Ensemble può solo sperare di vincere in quattro-sei collegi elettorali. Una battuta d’arresto feroce.

La vecchia maggioranza resiste solo nei quartieri esclusivi del centro e dell’ovest di Parigi. L’imprenditore Sylvain Maillard, presidente del gruppo Renaissance all’Assemblea nazionale, e il ricercatore Benjamin Haddad sono comunque riusciti a migliorare il loro punteggio, ottenendo rispettivamente il 44,7 e il 47,7% dei voti, nei due collegi elettorali che riuniscono il IÈIIeVIIIe quartieri e parte del XVI secoloe. Nell’altra parte del XVI secoloeAnche l’ex consigliera di Emmanuel Macron, Astrid Panosyan-Bouvet, ha ottenuto un voto molto favorevole, arrivando molto più avanti dei candidati repubblicani e del PFN. Stesso caso per Olivia Grégoire, ministro delle PMI, del Commercio e del Turismo.

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Lo psicodramma nella macronia

La situazione è molto meno confortevole per David Amiel, vicino al capo dello Stato fin dall’inizio. Testa a testa con il candidato ambientalista, questi dovrebbe però beneficiare del trasferimento di voti a destra. Questo potrebbe essere il caso anche della candidata moderna Maud Gatel nell’undicesimo collegio elettorale, che comprende il nord del XIVe distretto e parte del VIe. Solo che se ne va con un ritardo di nove punti sulla rivale socialista Céline Hervieu. L’attuale Ministro della Trasformazione e della Funzione Pubblica, Stanislas Guérini, è in una posizione ancora peggiore, dodici punti dietro il suo rivale ribelle.

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Resta infine il ridicolo caso della seconda circoscrizione. Su questa terra borghese, che riunisce i Ve distretto, parte del VIe et du VIIe, François Fillon ha trionfato nel 2012 prima che la macronia dominasse i dibattiti successivi. Ma quest’anno la maggioranza si è presentata divisa. L’uscente Gilles Le Gendre ha appreso all’ultimo momento che non avrebbe beneficiato della nomina a causa delle sue critiche alla strategia del capo dello Stato. Ensemble ha preferito nominare Jean Laussucq, vicino al ministro della Cultura Rachida Dati, che non ha esitato ad accusare Le Gendre di molestie sessuali e morali nel 2022, quando era ancora all’opposizione. Il dissidente macronista raccoglie comunque il 19,6% degli elettori, subito dietro Laussucq, al 23,6%. La socialista Marine Rosset, che nel 2017 aveva raggiunto il 6%, è improvvisamente arrivata ben avanti con il 33,4% dei voti. È diretta verso la vittoria se i due uomini non trovano un terreno comune.

Razzia dei ribelli

Questo psicodramma simboleggia il fallimento della macronie di fronte alla sinistra guidata dai ribelli, che sfondano nell’est di Parigi, con una quota significativa di edilizia sociale. Cinque dei nove eletti al primo turno provenivano dalle loro fila. Figure controverse, come Sophia Chikirou, che ha recentemente paragonato il comunista Fabien Roussel al collaborazionista Jacques Doriot, o Danièle Obono, che ha descritto Hamas come un “movimento di resistenza”, hanno ottenuto punteggi impressionanti, rispettivamente 58,2 e 64,2%. Nel primo sono state elette anche le ambientaliste Sandrine Rousseau e Éva Sas, che avrebbero dovuto passare al secondo turno nel 2022.

Due sconfitte per l’ex maggioranza fanno male anche all’avvicinarsi delle elezioni municipali del 2026. Mentre due anni fa erano testa a testa, il ribelle Aymeric Caron schiacciava Pierre-Yves Bournazel, amico intimo di Edouard Philippe, dichiarato candidato sindaco di Parigi. Allo stesso modo, il socialista Emmanuel Grégoire, primo vice di Anne Hidalgo, è stato eletto al primo turno con diciotto punti di vantaggio su Clément Beaune. L’ex ministro dei Trasporti, che aveva grandi ambizioni per il 2026, è uno dei pilastri di Territoires de Progress, il partito fondato dagli ex socialisti Olivier Dussopt e Jean-Yves Le Drian. Egli incarna più che mai la disfatta dell’ala sinistra delle macronie, largamente trascurata dal capo dello Stato, che ha preferito cacciare soprattutto sui terreni della destra. Una strategia che sta dando i suoi frutti oggi nei sondaggi parigini.

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