Legislativo. Parigi, Lione, Strasburgo… le grandi città resistono alla spinta della RN

Legislativo. Parigi, Lione, Strasburgo… le grandi città resistono alla spinta della RN
Legislativo. Parigi, Lione, Strasburgo… le grandi città resistono alla spinta della RN
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A Parigi e nella maggior parte delle grandi città francesi, il Rally Nazionale (RN) non è riuscito ad affermarsi tanto quanto nel resto del territorio. In molte circoscrizioni elettorali delle aree metropolitane, i candidati del Nuovo Fronte Popolare (NFP) hanno avuto la meglio e un certo numero è stato addirittura eletto al primo turno delle elezioni legislative.

A Parigi raid del Nuovo Fronte Popolare

Dei 18 collegi elettorali parigini, la metà (nove, dunque) ha visto eletti al primo turno i candidati del Nuovo Fronte Popolare. Non sorprende che si tratti di quelli situati nell’est di Parigi, un bastione della sinistra dove La France insoumise (LFI) aveva fatto la parte del leone nel 2022, con sei deputati su nove di sinistra. Tutti (Aymeric Caron, Danièle Obono, Sarah Legrain, Sophia Chikirou e Rodrigo Arenas) sono stati rieletti, ad eccezione della dissidente Danielle Simonnet, con voto favorevole.

Gli ecologisti hanno riconfermato anche tre deputate al primo turno: Eva Sas e Sandrine Rousseau, uscenti, e Pouria Amirshahi. Il Partito Socialista, umiliato nel 2017 durante l’ondata macronista, ha riconquistato un seggio grazie al primo deputato Emmanuel Grégoire, eletto contro il macronista Clément Beaune. Anche la periferia parigina, da Seine-Saint-Denis passando per Essonne e Val-de-Marne, ha visto molte elezioni di sinistra al primo turno.

Macronie in difficoltà nella capitale

A Parigi i macronisti mostrano un forte calo: degli otto deputati uscenti dal campo presidenziale, alcuni sono in grave pericolo. Come la modenese Maud Gatel, nove punti dietro la socialista Céline Hervieu. Oppure il ministro della Trasformazione e della Funzione Pubblica Stanislas Guerini, anche lui con voto sfavorevole e con 12 punti di distacco dal suo avversario ambientalista.

Senza deputato dal 2022, la destra contava sulla 4a e 14a circoscrizione per riconquistare almeno un seggio. Ma la presenza di candidati pro-RN, favorevoli all’”unione dei diritti”, ha complicato la situazione.

Tolosa, Nantes, Strasburgo, Lione… la sinistra in testa

Nelle principali città della Francia, i risultati assomigliano ai punteggi parigini. A Nantes, tutti i collegi elettorali hanno visto la sinistra prevalere e, al secondo turno, il deputato della LFI-NFP Andy Kerbrat è stato addirittura rieletto al primo turno. Si prevedono diversi triangolari tra sinistra, macronie e RN. Idem a Grenoble, dove la sinistra dovrebbe emergere vittoriosa da diversi triangolari NFP-RN-Ensemble. Nel 2° collegio elettorale dell’Isère, l’ex ministro della Sanità Olivier Véran è a sette punti dal candidato della LFI-NFP, arrivato primo con oltre il 40% dei voti.

Lo schema è simile a Lione, Rennes, Strasburgo o Tolosa, dove la sinistra che arriva prima ha buone possibilità di vincere nella maggior parte dei collegi elettorali in caso di un triangolare NFP-RN-Ensemble. Nel 3 del Rodano, l’ecologista Marie-Charlotte Garin è stata addirittura rieletta al primo turno, così come il ribelle François Piquemal nel 4 dell’Haute-Garonne e il socialista Mickaël Bouloux nell’8 dell’Ille-et-Vilaine.

L’estrema destra insorge a Marsiglia

A Marsiglia, però, la situazione è diversa. Certamente due deputati del PFN, il ribelle Manuel Bompard e Sébastien Delogu, sono stati eletti al primo turno. Ma in tutti gli altri collegi elettorali della città di Marsiglia, domenica l’estrema destra è arrivata prima e, nella maggior parte dei casi, la sinistra seconda. Resta da vedere se i candidati terzi si ritireranno per bloccare la RN, come la ministra Sabrina Agresti-Roubache, che ha annunciato di non partecipare al triangolare della 1a circoscrizione elettorale delle Bouches-du-Rhône per lasciare una possibilità al PFN candidato a vincere.

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