A Marsiglia, quale futuro per Sabrina Agresti-Roubache?

A Marsiglia, quale futuro per Sabrina Agresti-Roubache?
A Marsiglia, quale futuro per Sabrina Agresti-Roubache?
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La sua onnipresenza sul campo, in queste ultime due settimane, aveva lo scopo di spiegare, rassicurare, confortare. Il ricevimento di diversi ministri del governo, tra cui il primo di loro, Gabriel Attal, per dimostrare che il Marsiglia contava da Parigi.

La sera dell’annuncio dello scioglimento dell’Assemblea nazionale, quando ha preso la strada per Marsiglia, Sabrina Agresti-Roubache sapeva che l’esercizio sarebbe stato difficile. A Marsiglia, anche Didier Parakian, il suo vice diventato deputato da quando è entrata al governo, è consapevole che il compito sarà difficile.

Tra volantini, conferenze, visite aziendali, il sostegno anche di personaggi politici in prima linea a Marsiglia, come Renaud Muselier, presidente della Regione Sud o Martine Vassal, presidente dell’Aix-Marseille Provence Métropole e del Dipartimento delle Bouches. du-Rhône… Sabrina Agresti-Roubache non risparmia il suo tempo, né il suo sorriso, incrollabile per tutta la campagna. Perché, dice, “è nel mio temperamento essere ottimista”.

Contro la RN, per il Marsiglia

A Marsiglia gode di una buona immagine e tutti la conoscono. Il suo soprannome, il “ministro di Marsiglia”, dice tutto. La sua nomina da parte di Emmanuel Macron come pilota del Marsiglia en Grand Plan è significativa e dimostra la volontà di porre fine alle chicayas che da molto tempo dividono la seconda città francese. Sabrina Agresti-Roubache come unificatrice di buona volontà, sorridente ovviamente ma non ironica, funziona. Pugno di ferro in un guanto di velluto.

Legislativa: a Marsiglia Sabrina Agresti-Roubache creerà una sorpresa?

Il 23,6% ottenuto al primo turno? Delusione. Vero. Se il duo formato con Didier Parakian non si è mai lasciato ingannare dal rifiuto dei cittadini in generale e dei marsigliesi in particolare nei confronti di Emmanuel Macron, sperava che il suo impegno sul campo e la sua conoscenza delle questioni locali fossero una ragione sufficiente per mobilitare alcuni elettori, in particolare dal raduno nazionale. Se aveva vinto nel 2022 grazie a meno di 500 voti in più contro Monique Griseti, è quest’ultima a prendere il comando con il 45,54% dei voti e che domenica prossima affronterà Pascaline Lécorché, candidata del Nuovo Fronte Popolare.

Ritirandosi, Sabrina Agresti-Roubache chiede il blocco della Marina.

Ma per il ministro della Cittadinanza e della Città si apre già un’altra pagina.

Perché non possiamo immaginare che la produttrice cinematografica ritorni saggiamente alla sua casa di produzione e riprenda il corso normale della sua vita.

Creando il suo micro-party, chiamato With Sabrina, ha già fatto un passo nel futuro.

Dopo il 7 luglio

Sandra Blanchard, che è stata la sua direttrice della campagna elettorale e che presiede questo micropartito, è anche segretaria generale del collettivo “Una generazione per Marsiglia”, presieduto da Romain Simmarano, capo di gabinetto del presidente della Regione Sud, Renaud Muzzle.

Di lì a dire che Sabrina Agresti-Roubache sta preparando le elezioni comunali del 2026 c’è solo un passo che molti fanno.

È certo che il percorso politico del “ministro di Marsiglia” non si fermerà qui. Innanzitutto perché la situazione della città focea è particolare. Insediatosi alla presidenza del Primo Magistrato, Benoît Payan ha difficoltà a far emergere progetti e lasciare il segno, soprattutto dovendo gestire il grande divario politico rappresentato dal Printemps Marseillais, la coalizione che ha permesso al blocco della sinistra di riprendere le redini municipali.

Ma questa Primavera di Marsiglia non è una coalizione facile da mantenere. E anche Benoît Payan si preparerebbe al futuro, desiderando riposizionarsi verso il centrosinistra.

Legislativo: Nel Sud, Gabriel Attal come VRP dei candidati del partito presidenziale

A destra restiamo uniti. Restiamo uniti. Anche se è ovviamente troppo presto per immaginare Sabrina Agresti-Roubache come candidata per un sindacato della destra repubblicana, il futuro della sua città ovviamente non la lascia indifferente.

Il 2026 è lontano e vicino allo stesso tempo. Lontano per chi già punta a questo traguardo, perché deve andare lontano. Vicino a chi ancora non si è affermato in campo perché è necessario acquisire notorietà e staffetta sul campo.

Sabrina Agresti-Roubache ha tutte le carte in regola. Su X, riconosce la sua sconfitta, spiegando che “ nella vita accadono i fallimenti, il disonore da cui non ti riprendi mai », chiedendo così di non dare voti alla RN.

Sicuramente il suo terzo posto al girone d’andata è una sconfitta. Ma oltre all’orizzonte del 2026, c’è anche questo Marsiglia en Grand Plan, di cui non sappiamo quale futuro ci attende sotto il prossimo governo. Fermati o ancora? E se ancora, come e con chi? Così legato a Marsiglia, Emmanuel Macron non dovrebbe abbandonare la città che ama. Se resterà mobilitata sul fronte legislativo fino al 7 luglio, il “ministro di Marsiglia” non sarà forse più un ministro ma soprattutto una personalità con cui dovremo inevitabilmente fare i conti…

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