I partiti belgi prendono posizione dopo il risultato dell’estrema destra in Francia

I partiti belgi prendono posizione dopo il risultato dell’estrema destra in Francia
I partiti belgi prendono posizione dopo il risultato dell’estrema destra in Francia
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Aumentano le richieste di ritiro dei candidati arrivati ​​terzi in vista del secondo turno, con l’obiettivo di evitare la dispersione dei voti e il blocco della RN. Tuttavia, alcune personalità rifiutano di chiedere il voto per i candidati della France Insoumise, che identificano con un partito estremo dannoso come il Raggruppamento Nazionale.

Il presidente del MR Georges-Louis Bouchez ritiene che la LFI non possa essere considerata un baluardo repubblicano contro la RN. “I candidati arrivati ​​terzi di fronte a questi due populismi estremisti sono gli unici baluardi democratici”, ha scritto su X.

Maxime Prévot di Engagés, che dovrebbe allearsi con il MR in un futuro governo vallone, non è sulla stessa linea: “Di fronte all’estrema destra non c’è nessuna prevaricazione da adottare: dobbiamo bloccarla assicurando che il candidato meglio classificato tra i gli altri partiti sono sostenuti da tutti gli altri”, ha reagito a Belga.

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Ha così qualificato le osservazioni della sua collega Catherine Fonck, che domenica sera ha osservato che “il 63% dei francesi” aveva votato per “gli estremi” al primo turno, relegando l’intero Nuovo Fronte Popolare all’estrema sinistra.

Tuttavia, a marzo il Consiglio di Stato francese ha stimato che la France Insoumise, come il Partito comunista francese, facessero parte del blocco “sinistra” dello spettro politico e non dell’estrema sinistra. La RN, dal canto suo, dovrebbe essere classificata come di estrema destra.

Reazioni sono arrivate anche dalla sinistra belga francofona: Paul Magnette (PS) si è rammaricato di una “svolta storica nel panorama politico” con la vittoria della RN al primo turno. “Tuttavia, purtroppo lo vediamo in diversi paesi europei: dove l’estrema destra avanza, le libertà regrediscono”.

Rajae Maouane, copresidente dimissionario di Ecolo, ha elogiato “il coraggio dei democratici e il loro appello a votare per chi può ancora sconfiggere la xenofobia e la misoginia del clan Le Pen”.

Per Raoul Hedebouw, presidente del PTB, i risultati sono da attribuire a “sette anni di politiche antisociali e autoritarie del presidente Macron”. Secondo lui, opporsi ai candidati del Nuovo Fronte Popolare e del RN equivale a “fare il gioco dell’estrema destra”.

Domenica 7 luglio in Francia si svolgerà il secondo turno elettorale.

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