Il progetto di integrazione della Cappella dei Gesuiti si è concluso con la ristrutturazione del pavimento dell’edificio di Carcassonne. Supportati a più livelli dall’Amicale Laïque, gli otto dipendenti hanno svolto un lavoro meticoloso per risolvere questo problema divenuto pericoloso per l’accoglienza del pubblico.
Lavoro fatto. Otto dipendenti in integrazione professionale, di età compresa tra 21 e 40 anni, hanno appena finito di rinnovare il pavimento della Cappella dei Gesuiti a Carcassonne. Su incarico del Comune e di Patrick Hoffmann (Dipartimento del Patrimonio), sono stati sostenuti nel loro lavoro dall’Amicale Laïque.
L’Indipendente – BOYER Claude
Un problema risolto
Durante questi lavori, i dipendenti si sono presi cura dei sentieri in pietra e li hanno ripristinati. “Erano stati tolti i ciottoli, si facevano dei buchi, andava riempita. Nell’accoglienza del pubblico e dei concerti era diventata pericolosa”, sottolinea Alain Samama, il loro supervisore tecnico. Spiega il lavoro svolto su questa calata: “Abbiamo incastrato le pietre insieme. Le giunture sono state montate con calce, quindi abbiamo annaffiato ogni giorno per due settimane per indurirle”.
Un gesto importante per un problema risolto con l’inizio dell’estate. Sebbene le attività siano varie, questi lavoratori, tra cui è sempre ricercata la parità di genere, si occupano principalmente della ristrutturazione di vecchi edifici, del soddisfacimento dei bisogni dei singoli e della manutenzione degli spazi verdi. Altri progetti, come una panchina in una casa privata, l’acquedotto di Carcassonne o anche sul sito del castello di Lastours, scandiranno i prossimi giorni.
L’Indipendente – BOYER Claude
Supporto sociale, professionale e tecnico… per essere indipendenti
Gli otto dipendenti presenti in questo sito di integrazione lavorano 26 ore settimanali, dalle 7:30 alle 14:30 durante l’orario estivo. Ma per questo sono accompagnati dall’Amicale Laïque de Carcassonne. Un minibus li preleva in rue de Verdun per portarli nei vari cantieri. Poi, Alain Samama si occupa di aiutarli “sul campo”, in particolare dal punto di vista tecnico, affinché possano “acquisire fiducia in se stessi e talvolta ricevere consigli”lo scopo è quello di “renderli autonomi”.
Questo obiettivo è anche quello di Marie Monteuuis, consulente per l’integrazione professionale presso l’Amicale Laïque. Fornisce supporto sociale e professionale ai dipendenti sul sito di integrazione, oltre a farsi carico dei siti in cui lavorano. “Li incontro ogni due settimane per parlare del loro progetto professionale. Mi occupo delle pratiche amministrative per tutte le cose della vita e dei loro ‘periodi di inserimento in un ambiente professionale’ (PMSMP, i loro stage), Nota dell’editore). Lo stage può confermare cosa vogliono fare in seguito. Può anche permettermi di cercare una formazione per loro. Il mio obiettivo è renderli indipendenti dalle imprese”.