I nazionalisti. È questo il nome inequivocabile di un piccolo partito senegalese che, dopo le elezioni legislative del 17 novembre, è membro dell’Assemblea nazionale. Sarà occupato dal suo leader, Tahirou Sarr, che si è assicurato visibilità durante la campagna elettorale con grandi polemiche. Il suo intervento è incentrato sulla presenza straniera in Senegal, che deplora, e sulla preferenza nazionale, che promuove.
Nella società civile si levano voci di fronte a questa svolta di Sarr, che all’inizio dell’anno era ancora poco conosciuto dal grande pubblico. “Non bisogna sopravvalutare il fenomeno, ma notare l’aspetto senza precedenti dell’ingresso nell’Assemblea nazionale di un uomo portatore di discorsi xenofobi”sottolinea Mouhamadou Seck, professore di diritto a Nantes e attivista antirazzista.
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Iscritto da Il mondoil signor Sarr assume la sua linea” nazionalista “. Secondo lui, la presenza straniera in Senegal “danneggia la sicurezza” et “taglia gli stipendi” dei suoi connazionali, oltre a“accelerare le loro partenze in canoa” tentare l’emigrazione. Il nuovo deputato, che critica la libera circolazione delle persone nell’area della Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale (ECOWAS), propone la preferenza nazionale nell’accesso all’alloggio, all’occupazione e il divieto di accesso alla proprietà fondiaria per gli stranieri. Mentre si difende da ogni odio.
“Se questo fa di me un razzista, è un dato di fatto”
“Durante le sue apparizioni alla radio o alla televisione, il signor Sarr è sprezzante nei confronti degli stranieri, soprattutto dei guineani”sottolinea il signor Seck. Tahirou Sarr ha così spiegato di essersi rifiutato di salire su un taxi guidato da un autista che non era senegalese. “Se questo fa di me un razzista, è un dato di fatto”ha precisato.
La sua crescente popolarità coincide con un aumento di commenti o voci xenofobe sui social network contro nigerini, libanesi o guineani. Anche il nuovo deputato, il cui intervento si è concentrato su Dakar, naviga tra le notizie. Prendendosi il controllo del traffico di documenti falsi, assicura che è opera di guineani che vogliono diventare senegalesi. Affermazioni infondate e che la stessa amministrazione senegalese ha smentito.
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“Il signor Sarr ama le forme di compiacenzasottolinea Seck, che sottolinea il ruolo dei media nella diffusione delle sue idee. Invitarlo assicura un brusio. » Ad aprile, quando il discorso di Tahirou Sarr ha cominciato a diffondersi nello spazio pubblico, il Consiglio nazionale di regolamentazione dell’audiovisivo ha richiamato all’ordine “media [servant] piattaforma trasmettendo o trasmettendo commenti che potrebbero incitare all’odio, alla discriminazione, al razzismo”.
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