IL agricoltori del Nord-Isère erano ancora mobilitati il 26 novembre. Alla chiamata del FDSEA e jgiovani agricoltori dell'Isère (JA 38) si radunarono a mezzogiorno davanti al sottoprefettura di Tour-du-Pin, dove dovevano essere ricevuti per discutere i problemi locali di gestione dell’acqua.
Riprendere il controllo della gestione idrica e della manutenzione delle zone umide
Il movimento non è completamente scollegato dal movimento nazionale, ma vuole esserlo disponibili nei territori spiega Jérôme Crozat, presidente della FDSEA 38.
“Il sindacato ha uno slogan nazionale per intervenire sugli abusi ambientali e su ciò che impone vincoli agli agricoltori. Oggi, nel nord dell'Isère, vogliamo sfidare la gestione delle acque e la manutenzione delle zone umide. Lo gestiamo molto bene da più di 100 anni, ma oggi, nel quadro della legge Gémapi, queste missioni sono distribuite tra i diversi comuni e intercomunità interessati dalla Bourbre o dalla palude. Bourgoin-Jallieu E abbiamo visto un ospedale o un incrocio costruito in un ambiente umido, che ha destabilizzato la circolazione dell'acqua. E oggi gli agricoltori ne hanno abbastanza di quest'acqua in eccesso “non effettuiamo una manutenzione sufficientemente rigorosa, a differenza ad esempio del Regione di Grenoble dove opera un'associazione sindacale autorizzata a monte e a valle del fiume Isère.”
Un'osservazione condivisa da Aymeric Seigle e Marine Dufour, tra i JA 38. “Le zone umide, l'irrigazione, la pulizia dei fossati, la ritenzione idrica… sono problemi quotidiani. Auspichiamo una forte risposta su questi temi. Ad esempio, avremmo potuto intervenire prima delle alluvioni di settembre: il settore agricolo deve essere pienamente integrato con l'acqua piano di gestione nella prefettura locale”.
È per discutere soluzioni nel settore da Tour-du-Pin, a Bourgoin-Jallieu passando per Morestel e la campagna viennese che dovevano accogliere i contadini.
Lavorare direttamente con i servizi statali nell'Isère
Anche il presidente della FDSEA dell'Isère chiede più forza solidarietà dei territori vicini, in particolare l'area metropolitana di Lione autorizzata ad allagare la pianura dell'Isère in caso di rischio di inondazione a Lione.
“Un decreto napoleonico autorizza Lione a inondare Brangues e Bouchage. Ma la riparazione dei fossati spetta agli agricoltori e ai comuni. Le pompe non sono mantenute dalla metropoli. Dovremmo stabilire una scala di remunerazione, per compensare gli agricoltori costretti a spostare i loro raccolti.”
I sindacati mobilitati oggi nel Nord-Isère rendono comunque omaggio al lavoro svolto dall'ex prefetto dell'Isère, che il nuovo prefetto ha confermato in occasione del suo insediamento il 26 novembre. «Gli incontri organizzati dall'ex prefetto sono stati costruttivi e questa sera siamo invitati ad un incontro di lavoro con il nuovo prefetto. Non abbiamo cambiato tutto, ma stiamo cercando di trovare soluzioni ai problemi locali».