Alexis Kohler vedrà i suoi problemi legali raggiungerlo questo martedì. La Corte d'appello di Parigi ha annullato la prescrizione formulata dal segretario generale dell'Eliseo e ha confermato il procedimento contro di lui per essersi interessato illegalmente all'indagine sui suoi legami familiari con l'armatore MSC, hanno riferito diverse fonti vicine al caso.
Questa decisione, confermata da una fonte giudiziaria, potrebbe essere oggetto di ricorso da parte di Alexis Kohler e degli altri due coinvolti. Il braccio destro di Emmanuel Macron è incriminato dal 2022 per associazione illecita per aver partecipato come alto funzionario dal 2009 al 2016 a diverse decisioni riguardanti l'armatore italo-svizzero, guidato dai cugini di sua madre, l'Aponte famiglia.
La Camera di Investigazione ha esaminato a porte chiuse il primo ottobre la richiesta di Alexis Kohler, il primo imputato per fatti risalenti agli anni 2009-2012, quando ricopriva la carica di rappresentante dell'Agenzia per la Partecipazione dello Stato (APE) nel consiglio di amministrazione direttori di STX France (ora Chantiers de l'Atlantique) ma anche nel consiglio di amministrazione del Grand Maritime Port di Le Havre (GPMH).
È quindi sospettato di aver partecipato, tra il 2012 e il 2016, alle scelte sui dossier che coinvolgevano la MSC a Bercy, nel gabinetto di Pierre Moscovici e poi di Emmanuel Macron.
Fatti prescritti?
Fin dall'inizio, la difesa di Alexis Kohler sostiene da un lato di essersi sempre tenuto lontano da qualsiasi decisione relativa a MSC e di aver informato i suoi superiori dell'esistenza di legami familiari “ben oltre i suoi obblighi etici”.
D'altro canto, garantisce al termine di un calcolo giuridico che almeno una parte dei fatti, anteriori al 2014, siano prescritti. Martedì, la Camera d'inchiesta ha adottato una posizione diversa da quella della Procura generale della Corte d'appello e da quella seguita da tempo dalla Procura nazionale delle finanze in questo caso, adeguandosi alla visione dei magistrati inquirenti.
La camera d'inchiesta ha infatti confermato un'ordinanza dell'aprile 2023 con la quale i gip hanno concluso che i fatti non erano prescritti, in particolare a causa degli “atti positivi per occultare” questo conflitto di interessi attribuiti ad Alexis Kohler.
Due ex dirigenti dell'APE, Bruno Bézard (2007-2010) e Jean-Dominique Comolli (2010-2012), implicati per il loro “patto di silenzio” con Alexis Kohler che sarebbe derivato da un “imbarazzo” riguardo a questa situazione, avevano anche hanno sostenuto che questi fatti erano prescritti, ma la corte d'appello ha respinto i loro ricorsi.
Nessun avvocato della difesa né di Anticor, parte civile dietro il rilancio delle indagini dopo l'archiviazione delle indagini preliminari nell'agosto 2019, ha reagito immediatamente a questa decisione.