“Il differenziale di performance continua ad ampliarsi tra le Borse europee e Wall Street e all’interno della zona euro tra l’indice CAC 40 e i suoi pari, quest’ultimo ancora indebolito dal settore del lusso il cui recupero è sospeso dal ritorno dell’indice cinese consumatore, il che è alquanto ipotetico in questa fase”, afferma Michel Douin, gestore di portafoglio di Cholet Dupont Oudart.
Diversi fattori spiegano questo divario: la dinamica della crescita, nettamente a favore degli Stati Uniti, l’instabilità politica in Germania e Francia, che pesa sulla fiducia degli operatori economici e l’escalation del conflitto in Ucraina che aumenta il costo dell’energia e penalizza il settore manifatturiero europeo.
La situazione si sta deteriorando anche nel settore dei servizi e alcuni osservatori sono ora favorevoli ad un taglio dei tassi di riferimento della BCE di 50 punti base invece del 25 per frenare l'indebolimento economico all'interno della zona euro.
L’elezione di Donald Trump e il suo atteggiamento pro-business consolidano inoltre lo slancio più favorevole sui mercati americani, anche se le aspettative per il 2025 sono relativamente alte e ciò presuppone la staffetta dell’intero rating americano e non l’impulso unico dei titoli tecnologici.
Infine, la nomina del più moderato Scott Bessent a segretario al Tesoro è stata ben accolta. In questo contesto, l'S&P 500 ha registrato un guadagno settimanale dell'1,7%, lo Stoxx 600 dell'1,06% mentre il CAC 40 ha perso un altro 0,2%.
Sul fronte del valore, la buona pubblicazione di Nvidia non ha avuto una reale influenza sul trend. Da segnalare i buoni dati di Walmart, il rimbalzo di Tesla in relazione allo studio di una semplificazione delle normative sui veicoli autonomi e la richiesta ufficiale del Dipartimento di Giustizia a Google di separarsi da Chrome. L’euro tocca un nuovo minimo a 1,042 dollari, mentre il Brent e l’oro rimbalzano rispettivamente a oltre 75 dollari al barile e quasi 2.700 dollari l’oncia.