Il RN è in testa con circa il 34% dei voti, davanti al Nuovo Fronte Popolare e al campo di Macron – rts.ch

Il RN è in testa con circa il 34% dei voti, davanti al Nuovo Fronte Popolare e al campo di Macron – rts.ch
Il RN è in testa con circa il 34% dei voti, davanti al Nuovo Fronte Popolare e al campo di Macron – rts.ch
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Se bisognerà aspettare la sera del girone di domenica prossima per avere un’idea chiara della persona che occuperà Matignon, certi nomi circolano già, soprattutto a destra. La sinistra non ha ancora designato il suo favorito in caso di maggioranza il 7 luglio.

Raduno nazionale: Giordano Bardella

Jordan Bardella durante una conferenza stampa il 24 giugno. [KEYSTONE – MOHAMMED BADRA]

Restrizioni per la doppia cittadinanza, pensionamento annuale, pene minime, “alimentazione francese” o “big bang dell’autorità” a scuola: il Raggruppamento Nazionale (RN) ha presentato lunedì il suo programma in caso di vittoria alle elezioni legislative, attraverso la voce dei suoi il giovane presidente Giordano Bardella.

>> Leggi nel dettaglio: In Francia, il presidente del Rally Nazionale svela il suo programma

A 28 anni, Jordan Bardella ha rapidamente scalato la scala del partito. A 18 anni diventa segretario dipartimentale del Fronte Nazionale di Seine-Saint-Denis. L’anno successivo è stato assistente parlamentare di un deputato al Parlamento europeo. A 20 anni è eletto consigliere regionale dell’Ile de France, a 22 portavoce del partito, a 24 deputato europeo e a 27 presidente della RN.

“Voglio riconciliare i francesi ed essere il primo ministro di tutti i francesi, senza alcuna distinzione”, dice. Lo ha ripetuto più volte in settimana: Jordan Bardella accetterà la carica di primo ministro solo se il suo partito otterrà la maggioranza assoluta.

Insieme per la Repubblica: Gabriel Attal

Gabriel Attal durante una conferenza stampa il 20 giugno. [KEYSTONE – CHRISTOPHE ENA]

Troncato nel suo slancio dallo scioglimento dell’Assemblea nazionale, l’ambizioso primo ministro francese Gabriel Attal potrebbe lasciare Matignon la sera del ballottaggio, il 7 luglio, se il campo presidenziale otterrà solo il terzo posto, come previsto dai sondaggi.

Coronato da un profilo più “politico” e comunicativo rispetto al suo predecessore Elisabeth Borne, Gabriel Attal ha imposto la sua impronta fin dal passaggio di consegne: viaggiare spesso, comunicare molto. Troppo secondo alcuni, attirandosi le ire dell’opposizione che lo accusa di monopolizzare i media e di “stronzate”. Gabriel Attal assume e continua ad occupare il terreno, non riuscendo ad avere la maggioranza assoluta nell’Assemblea nazionale.

Laureato a Scienze Po, quattro volte ministro (Gioventù, portavoce, Bilancio e Istruzione), il giovane capo del governo talvolta infastidisce con la sua immagine di “primo della classe”. Passato dal socialismo al macronismo, ora prende in prestito i codici di Sarkozy: difende le “classi medie” e la “Francia che si alza presto”, difende l'”autorità” a scuola, dove vuole rimettere l’uniforme dopo aver vietato l’abaya , vuole pene più severe per i minorenni autori di reato.

Semplifica il suo discorso, invita a votare per il “blocco centrale” di fronte ai “due estremi” che manderebbero il Paese “con le spalle al muro”.

Nuovo fronte popolare: diversi nomi, nessuna ufficiale

Jean-Luc Mélenchon durante una manifestazione il 23 giugno. [KEYSTONE – GUILLAUME HORCAJUELO]

Unita sotto la bandiera del “Nuovo Fronte Popolare” per affrontare il Raggruppamento Nazionale e il campo presidenziale, la sinistra francese non ha ufficialmente nominato un candidato per la carica di Primo Ministro.

Il leader della France insoumise (LFI), Jean-Luc Mélenchon ha detto semplicemente: “Non mi sto eliminando, ma non mi sto imponendo”. Il tribuno spiega che “si sente capace”, soprattutto perché è stato ministro sotto Lionel Jospin. Ma circolano anche altri nomi della LFI, come Manuel Bompard, Mathilde Panot o Clémentine Autain.

Nel Partito socialista nessuno è realmente uscito dai guai. Qualcuno fa il nome di François Hollande che corre nella Corrèze. L’ex presidente della Repubblica non ha chiuso la porta, limitandosi a precisare: “Penso che il ruolo di personalità come me, viste le funzioni che ricoprono, sarà quello di trovare soluzioni”. Ma i socialisti chiedono anche una candidatura femminile, ad esempio Carole Delga o Valérie Rabault.

>> Leggi nel dettaglio: Candidato François Hollande alle legislative, opportunismo o rinnovamento della sinistra unita?

Nemmeno il leader del Partito comunista francese (PCF), Fabien Roussel, e l’ex candidato ambientalista alle presidenziali Yannick Jadot hanno detto un no categorico all’idea di diventare Primo Ministro.

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