Madeleine, 97 anni, Saintine, 89 anni… Nella casa di cura Val-d’Auron, molti residenti voteranno per delega: “È importante per il futuro”

-

Se lo scioglimento dell’Assemblea nazionale li ha molto sorpresi, Saintine, 89 anni, e Madeleine, 97 anni, vogliono soprattutto compiere il loro dovere civico.

Chi ha detto che le elezioni europee non interessano a molti in Francia? Nella casa di cura Val-d’Auron di Bourges, 11 dei circa 60 residenti hanno voluto partecipare alle elezioni europee del 9 giugno: otto hanno votato per procura e tre “di persona”, tra cui Éliane, 102 anni! “E non è stato facile”, assicura la conduttrice Katia Aurat, che ha dovuto aiutare questa determinata elettore a raggiungere il suo seggio elettorale e poi accompagnarla fino alla cabina elettorale.

L’entusiasmo è aumentato ulteriormente in vista delle elezioni legislative. Nelle file si sono registrati non meno di quattordici delegati e il voto e la sua campagna elettorale espressa hanno suscitato grande scalpore.

14 deleghe

“Questi residenti seguono le notizie”, assicura Katia Aurat. Leggono Le Berry repubblicano, e con attenzione. Undici di loro sono anche abbonati. E ogni mercoledì facciamo una rassegna stampa. Sono soprattutto le questioni di attualità locale ad attirare la loro attenzione, ne discutono un po’ tra loro…”

Tutti i nostri articoli sulle elezioni legislative 2024

L’ultimo argomento che ha commosso questi lettori stanchi? Le difficoltà nel reclutare personale ospedaliero e di assistenza personale, ovviamente. Quanto alla politica… “La decisione del presidente (Emmanuel Macron di sciogliere l’Assemblea nazionale la sera del risultato delle elezioni europee, ndr) li ha sorpresi molto”, nota il loro ospite.

La campagna è in pieno svolgimento e Saintine, «90 anni a ottobre, nove anni in casa di cura», ha compilato con cura la sua richiesta di delega.

“Per me”, ha detto con un sorrisetto, “è molto importante votare. Lo voglio assolutamente, perché le ingiustizie sono tante! »

vuoto (vuoto)

Originaria dell’Italia, la famiglia di Saintine emigrò in Tunisia, “all’epoca protettorato francese”, quando Mussolini prese il potere. Successivamente raggiunsero la Francia e furono naturalizzati. Saintine ha lavorato a lungo come centralinista presso La Poste, suo marito presso EDF. “Crescendo ho dovuto occuparmi a lungo di lui, di mia suocera e di un figlio a carico”, ricorda. Tre persone dipendevano solo da me, notte e giorno, e non avevo mai diritto a nulla che mi aiutasse! Non è normale una situazione del genere! »

È “nella speranza che le cose cambino” che Saintine voterà.

Madeleine ha 97 anni. Sulle pareti della sua stanza ci sono le foto dei tanti barboncini che ha avuto. “Per gli europei ho viaggiato”, racconta, “ma con tante difficoltà. Finché potevo muovermi, anche con difficoltà (lei usa un deambulatore, ndr), l’ho fatto. Ma qui sarà mio cugino a votare per me…”

“Andare a votare è importante soprattutto per i giovani”

Secondo lei “votare, non importa quanto diciamo, è molto, molto importante. Non troppo per me, certo, ma per i giovani. Già non è facile, quindi dobbiamo votare, è importante per il futuro. »

Madeleine sicuramente non sente più come una volta, ma ha ancora le idee chiare. È felice “che finalmente abbiamo una bella giornata di bel sole, era ora”.
In passato ha lavorato per “trentaquattro anni ad Aubrun, pensateci! Ho iniziato nel cucito, poi sono passato alle vendite e sono finito negli uffici, crescendo è stato ancora meno difficile…”

Madeleine va a fare qualche passo nel cortile dello stabilimento, al sole. “Vedete, per loro votare è molto importante”, assicura Katia Aurat. È un grande sforzo, senza dubbio, ma ne fanno un dovere, è proprio questa la parola. »

Emmanuele Letreulle
[email protected]

-

PREV Il ministro girondino Thomas Cazenave sotto pressione nel suo collegio elettorale
NEXT Pierre Bories diventa presidente del Comitato Interprofessionale dei Vini della Linguadoca