È ufficiale, il papa visiterà la Corsica il 15 dicembre, una settimana dopo la riapertura della cattedrale Notre-Dame de Paris alla quale si era rifiutato di presenziare. Per lo scrittore ed editore Arthur Chevallier, ciò dimostra che tra il Papa e i francesi le cose sono un po' incastrate… Questo è il suo parere deciso martedì su RMC.
Non giriamo attorno al cespuglio: a papa Francesco la Francia non piace. Ha già avuto modo di mostrarlo più volte. Ogni volta che arriva in una città francese, si preoccupa di specificare che andrà a Strasburgo, Marsiglia, in Corsica, ma mai in Francia. Visita i fedeli, le persone, ma non il nostro Paese.
Ma come spiegarlo? Papa Francesco non ama l’Europa in generale, anzi ci viene pochissimo. Per lui, il futuro del cattolicesimo si trova in Asia e in Africa, non nel nostro continente che invecchia. Tuttavia i rapporti tra i papi e la Francia non erano così cattivi da diversi anni.
Giovanni Paolo II venne a Parigi due volte, nel 1980 su invito dell'UNESCO, e nel 1997 per la Giornata Mondiale della Gioventù. Benedetto XVI è stato un grande francofilo. È venuto in pompa magna a Parigi nel 2008. Un viaggio in cui ha celebrato una messa davanti agli Invalides. Tenetevi forte: l'evento ha riunito 260.000 persone, più di tre volte lo Stade de France.
Il parere chiaro di Arthur Chevallier: I papi e la Francia, “non vi amo neanche io” – 26/11
Una variabile di aggiustamento
Storicamente ci sono stati altri incontri importanti con i papi. C'è anche un tempo in cui i papi vivevano in Francia, nella città di Avignone. Era il XIV secolo, c'era conflitto all'interno della Chiesa e quindi c'erano due Papi. Uno in Italia e uno nella città di Avignone. Dopodiché ci sono stati alti e bassi. Ma esplose davvero al tempo della Rivoluzione francese.
Qui stiamo andando un po’ forte contro la Chiesa. Entriamo in conflitto con Roma, e i nostri soldati faranno prigioniero il papa di allora, Pio VI. Lo catturano a Roma, lo portano in Francia e lo lasciano morire pietosamente nella città di Valencia nel 1799.
Brutale, ma la cosa peggiore è che si ricomincia subito dopo, con il suo successore Pio VII. Questa volta, Napoleone è al potere. Quest'ultimo vuole che il papa gli obbedisca su tutti i temi. Il Papa non si arrende.
Napoleone si arrabbia e si ribella. Il Papa fu rapito a Roma e portato in Francia dove fu fatto prigioniero nel castello di Fontainebleau. Questa volta alla fine lo abbiamo rilasciato, ma tutto questo non ha lasciato solo bei ricordi… Non ti fa venire molta voglia di venire.
Quindi c'è una responsabilità. Per la Francia il Papa è sempre stato una variabile di aggiustamento. Lo amiamo soprattutto quando ne abbiamo bisogno. Quando accogliamo Francesco, non accogliamo il capo della Chiesa cattolica, ma semplicemente un capo di Stato, quello del Vaticano. Né più né meno. E’ il principio repubblicano che si applica. Quindi ovviamente non gli piace. E alla fine ce la caviamo molto bene anche senza.