Giorno della celebrazione. A Sainte-Catherine-de-Fierbois, nell’Indre-et-Loire, due giorni in onore di Giovanna d’Arco

Giorno della celebrazione. A Sainte-Catherine-de-Fierbois, nell’Indre-et-Loire, due giorni in onore di Giovanna d’Arco
Giorno della celebrazione. A Sainte-Catherine-de-Fierbois, nell’Indre-et-Loire, due giorni in onore di Giovanna d’Arco
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Tutta in armatura, dotata della sua spada e di un vasto stendardo, accoglie con orgoglio i visitatori di Sainte-Catherine-de-Fierbois, con lo sguardo rivolto verso l’orizzonte. In questa località del sud della Touraine, il suo nome appare su una targa nella piazza centrale e sulla graziosa locanda del villaggio.

Nella chiesa è presente ovunque, anche sulle vetrate colorate, mentre una misteriosa spada si trova nel coro dell’edificio. Ma chi, sussurrano alcune voci? Ma Giovanna d’Arco (1412-1431) ovviamente!

La sua spada, ritrovata sotto l’altare della vecchia cappella

Questa eroina del romanzo nazionale, morta sul rogo all’età di 19 anni, condottiera di guerra, fatta santa dalla Chiesa cattolica, è parte integrante del patrimonio mitico di Sainte-Catherine-de-Fierbois.

Di passaggio nel comune nel marzo 1429 per recarsi a Chinon presso il delfino Carlo, mandò poi a prendere, nel villaggio, sotto l’altare della cappella, la sua spada contrassegnata da cinque croci, secondo le trascrizioni del suo processo.

Per molto tempo, fino agli anni ’80, il villaggio ha reso omaggio a colei che fu soprannominata postuma “la Pulzella d’Orléans”, per aver partecipato alla liberazione della città dall’assedio degli inglesi durante la Guerra dei Cent’anni.

Celebrazioni rilanciate

La tradizione di queste celebrazioni dalle origini storico-religiose è stata ripresa undici anni fa. “Non c’erano più eventi nel villaggio, quindi abbiamo deciso di offrire una celebrazione amichevole attorno a questa storia”, spiega Jacky Tommeray, 67 anni, falegname in pensione e presidente dell’associazione L’pée de Jeanne d’Arc, organizzatrice di questo grande raduno, dall’atmosfera medievale. “Volevamo qualcosa di adatto alle famiglie, accessibile gratuitamente, in modo che tutti potessero venire con i propri figli”, continua la moglie Cécile, boss della trentina di volontari.

Tutti sono già al lavoro per preparare i festeggiamenti medievali del 6 e 7 luglio, che inizieranno con una passeggiata, con in testa al corteo, la Giovanna d’Arco dell’anno, scelta tra gli abitanti del paese, a come le Feste Giovannee di Orléans.

La celebrazione di questa eroina di guerra, di cui il Fronte Nazionale si è appropriato, ha un significato ideologico in questo villaggio dove l’estrema destra ha raccolto quasi il 47% dei voti alle ultime elezioni europee? “No, niente politica nella nostra associazione”, Jacky Tommeray ribatte punto per punto. “La politica è vietata durante la festa, vogliamo che rimanga amichevole” aggiunge Cécile Tommeray.

Se Giovanna d’Arco ha sentito le voci, quelle del secondo turno delle elezioni legislative rimarranno in silenzio per tutta la durata della celebrazione. Fino al ritorno alla realtà.

Flore Mabilleau

Allo stadio Sainte-Catherine-de-Fierbois il 6 e 7 luglio, a partire dalle 10:30. Informazioni allo 06.81.57.91.38 o su lepeedejeannedarc.fr

200

Questo è il numero degli invitati previsti per la festa medievale del 6 luglio alle 19:30 a Sainte-Catherine-de-Fierbois, al prezzo di 28 euro. L’ingresso al festival è gratuito, con animazione per famiglie (teatro, spettacoli di strada, passeggiate, concerti, ecc.) e spettacolo di fuoco il sabato sera alle 22:30. Sul posto, snack come fouées o patatine fritte!

Il mistero della spada

Quasi trent’anni fa, l’ombra di Giovanna d’Arco tornò a incombere su Sainte-Catherine-de-Fierbois. “La signora incaricata di aprire ogni giorno la chiesa – ora deceduta – ha trovato una mattina una spada nel fodero”, dice Cécile Tommeray, 61 anni, che vive da più di quarant’anni nella cittadina di quasi 800 abitanti del sud della Touraine. Una donazione misteriosa e anonima, accompagnata da un bigliettino “nel ringraziamento per la vita”, dice Max Antoine de Lussac, un pensionato di 67 anni, il cui bisnonno, nonno, padre e fratello erano sindaci del villaggio.

“Mi ha commosso molto, è una spada forgiata, battuta da ferro e incudine, che in trent’anni non ha assunto un accenno di ruggine. È un vero e proprio ex-voto – un’offerta – di qualcuno che ha voluto ringraziare la protezione divina”.

Da allora questa imponente spada forgiata è rimasta esposta nel coro della chiesa, saldamente fissata con catene. “Santa Caterina era la patrona degli uomini di guerra, e quando gli uomini sfuggivano alla morte donavano le loro armi come ex voto, riprende Max Antoine de Lussac. Anche le pareti della chiesetta che Giovanna d’Arco conosceva erano rivestite all’interno. Ed è qui che Giovanna d’Arco scelse il suo, “una spada liberatrice con la quale non ha mai ucciso.”

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