Il settore della pesca marocchino, motore fondamentale dell’economia nazionale, è riconosciuto per la qualità dei suoi prodotti ittici esportati in tutto il mondo. Sebbene sia leader nella produzione di sardine in scatola, si trova ad affrontare una crescente concorrenza e crescenti sfide ambientali, che richiedono innovazione e gestione sostenibile per mantenere la propria competitività.
I prodotti ittici della costa marocchina occupano un posto centrale nella dieta dei consumatori di tutto il mondo. Da diversi decenni il Marocco si è affermato come uno dei principali attori nel settore della pesca e della trasformazione dei prodotti ittici. Questo innegabile successo si fonda su un settore strategico, sia per l’economia nazionale che per lo sviluppo sociale. Infatti, il settore della pesca genera 2,8 miliardi di dollari di esportazioni ogni anno e sostiene circa 3 milioni di posti di lavoro diretti e indiretti.
La Federazione delle industrie di lavorazione e valorizzazione dei prodotti della pesca (FENIP) sottolinea la posizione dominante del Marocco in Africa e nel mondo, affermando di essere il principale produttore africano e il 15e a livello globale. In particolare, il Marocco detiene una quota del 43% del mercato globale delle sardine in scatola, a dimostrazione della competitività e della qualità dei suoi prodotti. Tuttavia, nonostante questo status di leadership, l’industria della pesca marocchina deve affrontare molteplici sfide che ne minacciano lo sviluppo e la competitività sui mercati internazionali. Queste sfide sono sia economiche che ambientali e richiedono un adattamento costante per mantenere la posizione del Paese.
Una delle principali sfide che il settore deve affrontare è la concorrenza sempre più aggressiva dei paesi asiatici. Grazie alle massicce capacità industriali e ai costi di produzione molto bassi, gli esportatori asiatici riescono a offrire prezzi estremamente competitivi, il che indebolisce la competitività dei prodotti marocchini. Questo fenomeno rende più difficile l’accesso ai mercati tradizionali del Regno, soprattutto in Europa e Africa. Di fronte a questa situazione, il Marocco punta sulla qualità dei suoi prodotti e sull’innovazione per mantenere la sua posizione. Il Paese si impegna a migliorare continuamente le proprie tecniche di lavorazione, confezionamento e distribuzione per soddisfare le aspettative dei consumatori di tutto il mondo.
Leggi anche: Una delegazione nigeriana visita il porto e le infrastrutture di pesca di Tangeri
Allo stesso tempo, la modernizzazione della flotta peschereccia costiera e il miglioramento delle infrastrutture logistiche, in particolare della catena del freddo, sono diventati priorità per il Marocco. L’ottimizzazione di queste infrastrutture è essenziale per garantire la freschezza e la qualità dei prodotti ittici, criterio fondamentale per mantenere l’accesso ai mercati internazionali. Hassan Sentissi El Idrissi, presidente della FENIP, sottolinea che queste riforme sono essenziali per preservare la competitività del settore, soprattutto di fronte alla crescente domanda sui mercati globali.
Il settore della pesca affronta i venti del cambiamento
Oltre alle sfide economiche, il settore della pesca si trova ad affrontare anche questioni ambientali sempre più urgenti. Il riscaldamento globale e il suo impatto sugli ecosistemi marini costituiscono una minaccia crescente. L’acidificazione degli oceani, i cambiamenti nelle correnti oceaniche e l’aumento della temperatura dell’acqua interrompono direttamente i cicli riproduttivi delle specie marine, esponendone alcune a maggior rischio.
Il Marocco ha già messo in atto rigorosi piani di gestione per affrontare questi problemi, come le quote di pesca, i periodi di riposo biologico e il monitoraggio scientifico degli stock marini. Tuttavia, sebbene queste misure siano necessarie per preservare le risorse della pesca, rimangono insufficienti data la portata delle sfide ambientali.
In quest’ottica, il ricorso a meccanismi internazionali, come il Fondo Oceano Blu, sembra essere una soluzione essenziale per garantire una gestione sostenibile delle risorse marittime. Questi meccanismi mirano a finanziare progetti per la conservazione e la gestione degli ecosistemi marini su scala globale. Lo sviluppo dell’acquacoltura, in particolare, costituisce una leva strategica per alleviare la pressione sugli stock ittici selvatici. Sebbene l’acquacoltura sia ancora sottosviluppata in Marocco, il suo potenziale di crescita è immenso. Entro il 2050, la produzione dell’acquacoltura in Africa potrebbe raggiungere i 18,8 milioni di tonnellate e il Marocco si sta posizionando per svolgere un ruolo chiave in questo settore.
Pertanto, nonostante le sfide che deve affrontare, il settore della pesca marocchino continua a diversificarsi ed evolversi per soddisfare le esigenze dei consumatori globali preservando al contempo le sue risorse naturali. Il futuro del settore dipenderà dalla sua capacità di innovare, adattarsi alle nuove realtà economiche e ambientali e sviluppare soluzioni sostenibili per garantire la sostenibilità di questa attività vitale.