Lo Stade Toulousain schiaccia l’Union Bordeaux-Bègles (59-3) e si offre un nuovo Brennus Shield

Lo Stade Toulousain schiaccia l’Union Bordeaux-Bègles (59-3) e si offre un nuovo Brennus Shield
Lo Stade Toulousain schiaccia l’Union Bordeaux-Bègles (59-3) e si offre un nuovo Brennus Shield
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Nove tentativi a zero e il divario più grande nella storia delle finali. Il Tolosa ha fatto ben più che recitare la lezione, gareggiando fin dai primi minuti per condurre sempre il risultato e soprattutto prendere in mano la situazione.

Hanno dimostrato di essere più di un grande club, con un record unico, una generazione d’oro, fatta per vincere e destinata a durare.

Se vinciamo domani (venerdì, ndr) sera, ha confidato giovedì il terzino Thomas Ramos, raggiungeremo una pietra miliare nella storia del nostro club e del nostro sport in generale.l”: ora è fatto.

Cliniche

Di fronte a un Tolosa clinico, pragmatico, molto più preciso, veloce e disciplinato degli avversari, i compagni di squadra di Maxime Lucu hanno difeso con rabbia, hanno provato, riprovato a giocare il loro rugby, i Rouge et Noir erano decisamente troppo forti.

In panchina, mentre i minuti scorrevano verso il fischio finale, il Bordelo-Bèglais sembrava stordito, incapace di crederci, come colpito da un fulmine.

Il loro allenatore Yannick Bru aveva però avvertito giovedì che bisogna giocare una finale, non ritenersi già contenti di parteciparvi e soprattutto “non essere spettatori”.

Tuttavia, questo è quello che sembravano essere i giocatori dell’UBB: febbrili, in attesa, troppo congelati dalla posta, questa posta terribile ed emozionante allo stesso tempo per vincere un primo Brennus Shield.

I loro trequarti, così brillanti durante la stagione, sono stati svezzati dai palloni, come Damian Penaud. L’altra ala dell’UBB, Louis Bielle-Biarrey, è stata rilasciata prematuramente, a simbolo dell’impotenza della “Patrouille de France”.

Scommesse perdenti

Le “scommesse” tentate dalla dirigenza del Bordeaux-Bègles, vale a dire il pilastro Ben Tameifuna e soprattutto il primo gol Mathieu Jalibert, appena rientrato dagli infortuni ma alla fine senza dubbio troppo giusto, non si sono rivelate vincenti.

Jalibert, sostituito al 54′ a testa bassa e sotto qualche fischio, è l’autore della prima meta del Tolosa, uno dei suoi primi calci che cade direttamente tra le braccia di Thomas Ramos.

Riprendendo la partita, l’esterno del Tolosa mette in moto la macchina rossonera, fino alla meta forte di Antoine Dupont al 7′, la sua prima nella finale dei Top 14.

Anche l’altra scommessa dello staff dell’UBB, quella di far giocare Tameifuna nonostante fosse stato dichiarato forfait a inizio settimana, non è stata delle più felici.

Il pilastro tongano non è sembrato al meglio e ha accumulato errori nella mischia, penalizzando i suoi compagni, che sembrava soffrire più volte di dolore alla spalla fino alla sua uscita al 47′, tra gli applausi di tutto il Vélodrome.

Dupont poi ha fatto Dupont: lui che aveva già alzato il ritmo, variando il gioco, fin dall’inizio della partita, si è concesso il lusso di una doppietta su exploit personale.

In seguito ad un maul, su palla recuperata da Mauvaka, il capitano dei francesi dei Blues Maxime Lucu, prima dell’appiattimento (22-3, 23esimo).

Nella ripresa, la squadra del Tolosa, in pieno controllo, inizialmente si è limitata a far entrare tutti i sostituti in modo che la festa fosse completa.

Prima che la partita si trasformasse in un incubo per l’UBB, con una serie di mete a partire dal 64′.

Più che una recita, il match si trasformò in un’umiliazione. Il Vélodrome potrebbe cantare e la festa di Tolosa potrebbe iniziare.

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