L’individuo che presumibilmente ha rubato un’auto con un bambino a bordo prima di abbandonarla sul marciapiede all’inizio di questa settimana è un tossicodipendente abituale di crack che soffre di gravi disturbi psichiatrici con 70 crimini al suo attivo negli ultimi dieci anni.
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“Solo la detenzione può davvero controllare il rischio significativo che l’imputato presenta attualmente”, ha indicato lo scorso settembre la Commissione per l’esame dei disturbi mentali, dopo aver esaminato il caso di Gregory Pierre Paul.
Solo che, allo stesso tempo, l’organizzazione ha dato carta bianca ai responsabili dell’ospedale dove risiedeva per offrirgli un congedo, da solo e senza supervisione, fino all’autunno del 2024.
E ovviamente Pierre Paul avrebbe approfittato di uno di loro per commettere un nuovo crimine, il che significa che ora è soggetto a un mandato di cattura.
Martedì scorso, la mattina presto, l’uomo di 43 anni avrebbe rubato una Mazda 3 bianca a una madre che andava all’asilo con i suoi due figli. Solo che quando salì in macchina non si sarebbe accorto che sul sedile posteriore c’era un bambino di sette mesi.
MASSIMA DELAND/AGENCE QMI
Criminale di carriera
Durante la fuga, il sospettato ha poi abbandonato il bambino sul ciglio del marciapiede.
“Ha esposto un bambino in modo tale che la sua vita era in pericolo”, si legge nel mandato di arresto.
Agenzia fotografica QMI, MAXIME DELAND
Pierre Paul ha poi continuato la sua fuga, andando a sbattere contro un muro di cemento e provocando poi una collisione. Poi si è allontanato a piedi.
La polizia ha avviato rapidamente un’indagine e subito gli occhi si sono rivolti a Pierre Paul, che raccoglie accuse penali da 10 anni. Numerosi sono i furti, ma anche le associazioni a delinquere, le violazioni delle condizioni e perfino il possesso di droga. Gli era già stato rubato un camion del Canada Post.
“La maggior parte degli eventi […] sono furti commessi nel contesto di episodi maniacali con caratteristiche psicotiche”, ha indicato la Commissione.
Il reinserimento sociale non è riuscito
Il suo psichiatra curante era anche preoccupato per le “storie multiple di atti violenti” combinate con la sua dipendenza dal crack e la sua “limitata autocritica”. Nonostante tutto, ha raccomandato la liberazione del criminale per “motivi terapeutici” e per “favorire il reinserimento sociale”.
Pierre Paul, da parte sua, ha affermato di essere “capace di ricomporsi [ses] mezzi propri”. Cosa che non sembra aver fatto.
Non appena la polizia lo troverà, Pierre Paul dovrà comparire in tribunale penale. Il tribunale dovrà poi esaminare se, ancora una volta, l’imputato debba essere dichiarato non penalmente responsabile dei reati di cui è imputato.
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