![A due giorni dalle elezioni legislative, i sindacati e il mondo agricolo si mobilitano a favore del Nuovo Fronte Popolare, a Draguignan](https://it.dayfr.com/temp/resized/medium_2024-06-28-88d45e6cce.jpg)
Su iniziativa della CGT, un centinaio di persone hanno risposto questo venerdì sera a Draguignan all’appello delle organizzazioni sindacali.
L’incontro, avvenuto due giorni prima delle elezioni legislative anticipate, si è svolto alla presenza dei rappresentanti sindacali e di Sarah Offrefy, candidata del Partito Socialista-NFP, nell’8a circoscrizione elettorale del Var.
Obiettivo di una tale manifestazione per Gilles Piazzoli, segretario del sindacato locale della CGT Draguignan e per la FSU, “invitiamo senza ambiguità a votare per il programma del Nuovo Fronte Popolare”.
“Le politiche liberali spingono i contadini verso la povertà”
Presente anche Nina Lejeune, co-portavoce della Confédération paysanne, condivide le idee dell’intersindacato:
“Se abbiamo deciso di sostenere il PFN è perché abbiamo delle proposte per il mondo agricolo, assicura l’allevatore del Var. I politici di destra, di centro e soprattutto di estrema destra non possono difendere i diritti dei contadini e delle popolazioni rurali.
Lei denuncia “politiche liberali che spingono i contadini sempre più nella povertà”.
La Confédération paysanne si oppone quindi al voto a favore del raduno nazionale, il che avrebbe, a suo avviso, le conseguenze: “portare il collettivo in un vicolo cieco” .
“I nostri valori sono umanisti, antirazzisti, per la condivisione delle risorse, il rispetto per i vivi e per i lavoratori di ogni origine”, continua Nina Lejeune. In 40 anni, l’agricoltura è passata da un milione di agricoltori agli attuali 380.000. Sono i contadini che popolano ancora le zone rurali. Le campagne sono sempre più deserte. Con la politica attuale, e quella del Raggruppamento Nazionale, si tratterebbe della scomparsa dei servizi pubblici.
Il progetto agricolo per cui lavora “campagna vivace e accogliente”comprende numerose proposizioni.
Tra questi, la protezione del reddito contadino attraverso prezzi remunerativi garantiti, la regolamentazione dei mercati agricoli, la protezione contro le importazioni sleali a basso prezzo e l’uscita dal libero scambio, tra gli altri.
Al centro delle loro preoccupazioni sono anche il miglioramento dei diritti sociali degli agricoltori, il mantenimento dei servizi pubblici locali o addirittura la difesa dei diritti delle donne, nonché la lotta contro le disuguaglianze di genere.
Una società basata su “solidarietà, apertura agli altri e condivisione”.