Legislativo: il RN dovrebbe (anche) ottenere aiuti pubblici

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La vittoria annunciata dell’estrema destra dovrebbe comportare un aumento significativo dei finanziamenti pubblici versati alla RN.

Il partito di Marine Le Pen e Jordan Bardella potrebbe vedere raddoppiati i suoi finanziamenti pubblici, da 10 a 20 milioni di euro l’anno.

Questo guadagno andrebbe principalmente a scapito del campo presidenziale, il cui numero di funzionari eletti dovrebbe diminuire.

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Elezioni legislative del 2024

Dietro il trionfo annunciato, il jackpot è quasi assicurato. L’annunciata vittoria dell’estrema destra alle elezioni legislative anticipate, che si terranno il 30 giugno e il 7 luglio, dovrebbe comportare un aumento significativo degli aiuti pubblici versati al Raggruppamento Nazionale (RN), come previsto dalla legge del 1988 trasparenza finanziaria nella vita politica. Perché le elezioni legislative non rappresentano solo una questione politica importante per i partiti che ricevono anche donazioni e contributi: hanno anche un aspetto finanziario cruciale.

I 34 partiti ammessi agli aiuti pubblici quest’anno si spartiscono attualmente 66,5 milioni di euro all’anno, come indicato dalla Commissione nazionale per i conti delle campagne e il finanziamento politico (CNCCFP) nel suo rapporto di attività 2023. Questa somma viene pagata dallo Stato in base ai risultati ottenuti durante le precedenti elezioni legislative, nel giugno 2022. Solo i partiti che hanno presentato candidati che hanno ottenuto almeno l’1% dei voti in almeno 50 collegi elettorali ricevono finanziamenti pubblici. Questo è il motivo per cui alcuni gruppi presentano candidati in molte circoscrizioni elettorali, come Lutte Ouvrière e Reconquête!

Un voto frutta 1,61 euro all’anno

Questo sussidio pubblico è suddiviso in due parti. Innanzitutto, una piccola metà di questa dotazione di 66,5 milioni di euro (circa 32 milioni) dipende dal numero di voti ottenuti al primo turno delle elezioni legislative. Secondo gli istituti, alla RN e ai suoi alleati va il 36-37% delle intenzioni di voto. Nel nostro sondaggio Ifop-Fiducial per LCI, Le Figaro e Sud Radio ha rivelato venerdì che i candidati di RN hanno ottenuto il 36,5% delle intenzioni di voto al primo turno.

Eliminando i candidati nominati dal contestatissimo presidente repubblicano Éric Ciotti, quelli del partito di Marine Le Pen e Jordan Bardella totalizzano ancora un terzo dei voti. Con 50 milioni di elettori registrati e una partecipazione prevista del 66%, ovvero 33 milioni di elettori, la RN potrebbe quindi accumulare da 10 a 11 milioni di voti domenica 30 giugno e intascare altrettanti euro ogni anno a partire dal 2025.

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Nelle precedenti elezioni legislative, nel giugno 2022, dove la partecipazione era stata inferiore (47,51%), un voto ottenuto su tutto il territorio francese ha fruttato circa 1,61 euro all’anno ai partiti politici, ricordiamo Il parigino e -. Questa cifra può variare da un voto all’altro, principalmente a seconda del numero di voti registrati, ma anche della dotazione totale assegnata durante la votazione sul Bilancio. L’importo esatto che ciascun partito vincerà alle elezioni legislative del 2024 dipenderà dal numero di schede bianche o non valide e dalle liste che non supereranno l’1% in almeno 50 collegi elettorali.

Più di 20 milioni di euro per la Marina?

Qualora dovesse incassare un montepremi, la RN verrà comunque penalizzata in nome delle regole legate alla parità per aver, come altre formazioni, investito più uomini che donne. Ciò dovrebbe privare questo partito di poco più dell’8% del suo sussidio, secondo le norme in vigore. In definitiva, per questa prima tranche di finanziamenti pubblici la Rn potrebbe quindi contare su un guadagno annuo compreso tra 9,5 e 11 milioni di euro, rispetto ai 6,8 milioni ottenuti negli ultimi due anni.

A questa somma bisogna aggiungere la seconda parte del finanziamento statale derivante dal numero degli eletti in Parlamento, ovvero circa 34 milioni di euro. Ciascuno dei 925 deputati e senatori apporta quindi poco più di 37.000 euro all’anno al movimento a cui è legato. Con i suoi 91 parlamentari attuali, la RN era già sicura di raccogliere quasi 3,4 milioni ogni anno.

Le proiezioni degli istituti elettorali ne promettono almeno 200, il che farebbe salire la cifra a 7,4 milioni. Il montepremi arriverebbe addirittura a 9,3 milioni con un range alto di 250 seggi, o addirittura a 10,7 milioni nell’ipotesi di una maggioranza assoluta di 289 deputati. In totale, i finanziamenti pubblici alla RN potrebbero aumentare da poco più di 10 milioni di euro quest’anno ad almeno 17 milioni nel 2025, o addirittura più di 20 milioni in caso di ampia vittoria alle elezioni legislative.

Le perdite della maggioranza presidenziale

Questo guadagno andrà necessariamente a scapito del perdente annunciato di queste elezioni: il campo presidenziale, accreditato dal 20% al 21% dei voti, ovvero da 6,5 ​​a 7 milioni di voti, e da 80 a 120 seggi rispetto ai 250 dell’Assemblea. uscente (e 40 senatori). La coalizione “Insieme per la maggioranza presidenziale” rischia quindi di vedere il suo finanziamento scendere tra gli 11 e i 13 milioni di euro l’anno prossimo, o anche meno con la “modulazione della parità”, rispetto ai 19,5 milioni di quest’anno, secondo i dati dettagliati dell’ultima attività rapporto del CNCCFP.

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La sinistra unita sotto la bandiera del “Nuovo Fronte Popolare” potrebbe dal canto suo raccogliere qualche milione in più, con intenzioni di voto comprese tra il 28% e il 29%, ovvero tra 9 e 9,5 milioni di voti, e proiezioni che le darebbero fino a 200 seggi contro 150 i membri uscenti (e un centinaio di senatori). Questo aumento di eletti potrebbe tradursi in una dotazione complessiva di oltre 20 milioni di euro (distribuiti principalmente tra LFI, PS, Ecologisti e PCF), rispetto a poco meno di 18 milioni attuali.


Julien CHABROUT con l’AFP

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