più di 500 artisti e professionisti della cultura si mobilitano contro i gravi tagli di bilancio – Libération

più di 500 artisti e professionisti della cultura si mobilitano contro i gravi tagli di bilancio – Libération
più di 500 artisti e professionisti della cultura si mobilitano contro i gravi tagli di bilancio – Libération
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Mentre il presidente del consiglio regionale annuncia un taglio drastico fino al 73% del budget operativo destinato alla cultura, un collettivo di artisti e professionisti del settore denuncia una decisione che sarebbe simile ad un piano sociale per la cultura.

Siamo artisti, operatori della cultura, legati al Pays-de-la-Loire. Siamo scioccati dalle recenti dichiarazioni della presidente del consiglio regionale, Christelle Morançais, e terrorizzati dalle decisioni di bilancio che sarebbero previste per il voto dell’assemblea regionale del 19 dicembre 2024.

Si tratterebbe quindi di un taglio drastico fino al 73% del budget operativo per la cultura, interrompendo completamente dal 2025 i sussidi destinati a festival, teatri, musei, opere, case d'autore, centri d'arte, produzioni audiovisive , artisti, ma anche a società sportive e associazioni che lavorano per la parità di genere e la solidarietà. Questo è un duro colpo per la società civile nel suo insieme. Nessun’altra regione ha fatto scelte simili su scala nazionale.

Abbiamo scelto di vivere in questa magnifica regione e di sviluppare lì le nostre attività. È questo territorio che scandagliamo ogni giorno con le nostre parole, le nostre opere, i nostri spettacoli, i nostri concerti, le nostre immagini, i nostri film, viaggiando attraverso biblioteche, scuole, università, licei, centri di quartiere, pensioni, ospedali, carceri …Ed è in questi luoghi che lavoriamo.

Ogni giorno vediamo la vitalità culturale di questa regione. Sappiamo che è il frutto di decenni di paziente lavoro di donne e uomini impegnati che hanno lavorato per il decentramento culturale, assicurando che i comuni, i dipartimenti, le regioni e lo Stato si accordino per creare istituzioni aperte a tutti, sostenere le iniziative dei cittadini, l’imprenditorialità culturale e portare patrimonio alla vita.

Una svolta politica presa senza alcuna consultazione

Questo modello francese, basato sul finanziamento incrociato delle comunità e dello Stato, ha prodotto ovunque emancipazione, apertura e condivisione dei saperi. È questo modello che ha generato la diversità culturale e l’attrattiva delle regioni e delle città francesi che tutto il mondo ci invidia.

Tutto questo è oggi violentemente attaccato dalla regione Pays-de-la-Loire, che, sotto la copertura della cura di austerità imposta alle comunità dal governo Barnier, annuncia 100 milioni di euro di risparmi (mentre noi ne chiediamo 40 milioni), un buona parte del quale è tratto dalla cultura, dallo sport, dalla parità di genere e dalla solidarietà, sostenendo questo “in molti ambiti la Regione non ha più la vocazione ad intervenire, o ad intervenire tanto”.

Questo cambiamento politico, preso senza alcuna consultazione e da un giorno all’altro, farebbe vacillare l’intero ecosistema indebolendo i suoi principali equilibri.

Denunciamo quello che sembra essere un progetto sociale per la cultura. Questa decisione sarebbe fatale per i 150.000 posti di lavoro interessati, permanenti o intermittenti, e per tutto un gruppo di libere professioni e piccole imprese che ruotano attorno al settore della cultura pubblica, che crea molti posti di lavoro e ricchezza economica.

Denunciamo l’incoerenza di una politica regionale che, attraverso le sue scelte pericolose, distorce le sue tre priorità politiche: gioventù, occupazione e transizione ecologica.

Denunciamo una dialettica volta a creare divisione all'interno della società, a designare i modi buoni e cattivi di produrre la vita artistica e culturale, quando si tratta della combinazione di un settore pubblico della cultura in buona salute con industrie culturali dinamiche che costituiscono la ricchezza e la varietà del tessuto culturale francese.

Chiediamo, infine, che i meccanismi democratici siano rispettati e che gli attori e le attrici della cultura siano concertati per prendere una decisione dalle conseguenze così gravi per tutti gli elettori, i cittadini, gli utenti ligerini.

Tra i firmatari : Alain Mabanckou Scrittore, direttore artistico del festival Atlantide Alice Zeniter Autore, regista Anna Mouglalis Attrice Christophe Honoré Regista, sceneggiatore, scrittore e regista Daniele Pennac Scrittore Dominique A Cantante, autore, compositore Alexis HK Cantautore, cantante Emily Loizeau Cantautore Capelli dell'India Attrice Jean Rouaud Autore, Premio Goncourt 1990 Jeanne Cheral Cantante Girolamo Clemente Presidente del festival Premiers Plans d'Angers, ex direttore del CNC, ex presidente di Arte, Marielle Macè Scrittore e insegnante Henri Texier Contrabbassista jazz Amala Dianor Coreografo Etienne Davodeau Autore di fumetti Marco Caro Direttore Vanessa Wagner Pianista Tanguy Viel Scrittore, sceneggiatore Xavier Veilhan Artista visivo Zaho de Sagazan Autore, compositore, interprete Pierrick Sorin Artista visivo Patrizio Bouchain Architetto Fia Menard Coreografo, artista visivo Philippe Decouflé Coreografo Filippo Katerine Cantante, cantautore, compositore, attore Filippo Torreton Attore, regista…

Trovate l’elenco completo dei firmatari qui.

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