Al MEL il PLU3 dispera le associazioni ambientaliste

Al MEL il PLU3 dispera le associazioni ambientaliste
Al MEL il PLU3 dispera le associazioni ambientaliste
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Tutte le associazioni locali di difesa dell’ambiente si sono ribellate contro il nuovo piano urbanistico che dovrà essere votato il 28 giugno dalla metropoli di Lille. Francis Vercamer, vicepresidente incaricato del dossier, difende un “equilibrio generale” frutto dei necessari compromessi.

“La mancanza di cautela, anticipazione e visione ci sta portando dritti contro il muro. » Il carico è pesante. Lo affermano tutte le associazioni di difesa ambientale della metropoli di Lille, riunite nel collettivo Aut’MEL, e in stato di massima allerta prima del voto solenne che dovrà convalidare, venerdì 28 giugno, la programmazione territoriale per i prossimi trent’anni.

Il collettivo di associazioni denuncia una “visione superata del territorio” che favorisce la concentrazione delle risorse nel cuore delle metropoli a scapito delle città remote e dei paesi minacciati dalla crescente desertificazione. Chiede manifestazioni davanti alla sede del MEL venerdì 28 giugno, poco prima del voto, per invitare gli eletti ad “un lampo di lucidità” per evitare che il MEL diventi “un bunker ripiegato su se stesso”.
Zona di “totale vulnerabilità”
Tra le misure che dovranno essere validate dal prossimo piano urbanistico locale – PLU3, in breve – la classificazione delle cave di Loos-Emmerin-Haubourdin come zona industriale è particolarmente controversa. Una totale assurdità per le associazioni a causa della “totale vulnerabilità” dell’area situata nelle immediate vicinanze dei bacini idrografici di Lille e mentre questa cava di gesso, profonda 20 metri, tocca quasi la falda freatica. Una preoccupazione che già li aveva fatti opporsi –

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