Il terzo concorso “La lotta alla violenza sulle donne riguarda tutti noi”, organizzato dal Consiglio dipartimentale, ha pronunciato il suo verdetto questo giovedì pomeriggio. Si sono distinti tre progetti portati avanti dalle associazioni del Gard, a pochi giorni dalla Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, il 25 novembre.
Questo concorso è uno dei due organizzati ogni anno dal Consiglio di Dipartimento, insieme a quello di marzo sulla parità di genere. Per questo concorso incentrato sulla violenza contro le donne, “Quest’anno hanno partecipato 22 candidature, il doppio rispetto all’anno scorso”sottolinea Isabelle Fardoux-Jouve, consigliera dipartimentale responsabile per l'uguaglianza di genere e la lotta contro la discriminazione. Progetti che devono essere “innovativo, non ancora avviato né finanziato, è un aiuto per un nuovo progetto”spiega il consigliere dipartimentale. Il primo premio vale 5.000 euro, il secondo premio è di 3.000 euro e il terzo premio è di 2.000 euro.
Si è trattato quindi di premiare tre progetti. Accusa alla giuria, “emanazione dell’Osservatorio sulla violenza contro le donne, co-presieduto dallo Stato e dal Dipartimento”precisa Isabelle Fardoux-Jouve, a decidere tra loro. Giuria composta dal Dipartimento, dal Centro d'informazione sui diritti della donna e della famiglia (CIDFF), dal Fondo per gli assegni familiari, dal Centro per la protezione della famiglia e dalla Direzione dipartimentale dell'occupazione, del lavoro e della solidarietà.
Il primo premio va a “Skillful Solidarity”, dell'associazione viganese Puppet Sporting Club. Un progetto rivolto agli studenti delle scuole medie e superiori, che combina pupazzi per affrontare i meccanismi delle molestie e del cyberbullismo. Un aspetto della prevenzione che ha conquistato la giuria: “l’idea di rivolgersi ai giovani per educare e cercare di trasformare la società, cambiare prospettive”sviluppa Isabelle Fardoux-Jouve. “È l’idea di lavorare sulla prevenzione dei comportamenti sessistiaggiunge Béatrice Bertrand, direttrice del CIDFF du Gard. Esistono molte misure legislative, ma se non cambiamo i nostri giovani e il loro comportamento non otterremo nulla. Una giovane donna su due afferma di essere stata vittima di comportamenti sessisti. »
Al secondo posto il progetto di una valigetta per verbalizzare la violenza sulle donne, strumento di sensibilizzazione ideato dall'associazione con sede ad Alès La Clède, al terzo posto il progetto di trasferimento di competenze alla Maison des femmes du Gard sul tema delle mutilazioni genitali femminili .