Par
Antonio Blanchet
Pubblicato il
21 novembre 2024 11:56
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Una frase troppo leggera? Lunedì 18 novembre 2024 il tribunale penale di Parigi ha condannato un uomo 600 euro di multa per aver minacciato di uccidere il preside del liceo Maurice Ravel. Quest'ultimo dovrà inoltre risarcire la vittima e completare un percorso di cittadinanza. Dopo questa decisione la Procura ha deciso di ricorrere in appello. Un secondo processo dovrebbe quindi svolgersi in un secondo momento.
Condanne più pesanti in altri casi
“Il 19 novembre la Camera delle comparizioni immediate ha sentenziato a un anno di reclusione e un corso di cittadinanza e sensibilizzazione contro le molestie online, un uomo processato per lo stesso reato di pubblica provocazione a commettere un reato, per aver pubblicato un tweet che invitava all'omicidio di un insegnante di Montreuil”, a Seine-Saint-Denis, ricorda il pubblico ministero, indicando impugnare la decisione.
Il Ministro dell'Istruzione Nazionale Anne Genetet Lei stessa ha stimato martedì che la condanna ad una semplice multa è stata “un duro colpo per l’istruzione nazionale”.
“Dobbiamo bruciare vivo questo cane”
La vicenda del liceo Ravel risale al 28 febbraio. Il preside ha avuto un alterco con uno studente adulto ai quali ha chiesto di togliersi il velo all'interno dei locali dello stabilimento. Il giorno successivo sono state pubblicate online diverse minacce di morte, tra cui quella di AA, il giovane di 27 anni processato a Parigi, che ha scritto sul suo account X: “Questo è pazzesco. Devi bruciarlo vivo, questo cane. La denuncia per violenza presentata dallo studente coinvolto nella lite è stata respinta per “reato non sufficientemente qualificato”.
Processi altrove in Francia
Durante l’udienza sono stati menzionati più volte l’assassinio di Samuel Paty nel 2020 e di Dominique Bernard nel 2023, così come la difficoltà di far rispettare la laicità negli istituti scolastici. A metà marzo, un altro uomo è stato arrestato nell'ambito di questa indagine era rilassato a Lisieux (Calvados), ma la procura ha presentato ricorso. Nel mese di novembre, il pubblico ministero ha chiesto la condanna a dieci mesi di reclusione con sospensione della pena per un terzo uomo processato a Bourg-en-Bresse (Ain). La decisione verrà presa il 28 novembre.
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