Didier Deschamps si aggrappa alla speranza di un rilancio della squadra francese a Euro 2024

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L’allenatore della nazionale francese, Didier Deschamps, durante la partita di Euro 2024 contro la Polonia, il 25 giugno 2024 a Dortmund (Germania). OZAN ​​KOSE/AFP

Non bisogna mai banalizzare una qualifica. La squadra di calcio francese ha vissuto troppi fallimenti nella sua lunga storia (2002, 2008, 2010, ecc.) per dimenticare che il passaggio al primo turno di un Mondiale o di un Europeo non cade mai dal cielo o avviene senza sforzo. Sforzi compiuti da questa generazione del 2024 durante questo primo turno degli Europei, per resistere alla durezza austriaca, dominare l’Olanda nel gioco, o provare a sconfiggere un portiere polacco in stato di grazia, nell’umidità di un’estate tedesca ormai consolidata.

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Ma ora i Blues – seconda nazione al mondo nel ranking FIFA – hanno faticato in maniera inaspettata durante le prime tre partite. Una vittoria di misura, due pareggi – l’ultimo, martedì 25 giugno contro la Polonia (1-1) –, due gol segnati (uno contro i suoi, l’altro su rigore): le statistiche non sono gloriose. Per la prima volta dagli Europei del 2012, la Francia non si è classificata al primo posto nella fase a gironi di una competizione importante.

“Non abbiamo il posto che volevamo”, ha ammesso martedì Didier Deschamps, come ammissione di impotenza. Il che fa presagire un proseguimento del torneo forse più complicato, rispetto ai Blues “passare a una parte del tavolo che, a priori, sembra più impegnativa”come ha sottolineato il presidente della Federcalcio francese (FFF), Philippe Diallo.

Al di là delle statistiche, l’impressione che se ne ricava è quella di una squadra concentrata, combattiva, fisicamente all’altezza, ma per il resto disperatamente inefficace, regolarmente goffa, rischiosa nelle scelte e priva di simbiosi. Il tecnico francese ripete forse che la sua squadra crea occasioni, e che questa è l’essenziale, ma manca palesemente la coordinazione offensiva, l’accortezza nell’ultimo gesto, la capacità di cambiare ritmo e sbilanciare davvero gli avversari.

“Abbiamo lo stato d’animo, la solidità”

L’opposizione deve essere presa in considerazione. La qualità dei Paesi Bassi era nota. Meno prestigiose, le selezioni austriaca e polacca si sono rivelate avversarie più che costanti, molto in forma e ben organizzate. Philippe Diallo sottolinea la crescente omogeneizzazione delle selezioni: “Vediamo che tutte le squadre sono competitive e ben preparate. » Didier Deschamps suggerisce una certa mancanza di competitività francese nel settore aereo contro questo tipo di squadre. “Per noi è meglio giocare a terra e veloci”crede, anche se il centrale di difesa Dayot Upamecano-William Saliba, uno dei punti forti di questo girone di andata, non si è fatto mancare in questo ambito.

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