La Francia della rinnovazione energetica prende forma e si rivela territori particolarmente attivi nel 2024. Secondo uno studio senza precedenti del gruppo Effy, basato sui dati pubblici di MaPrimeRénov, sta emergendo una mappa dettagliata dei progetti di rinnovamento energetico per il periodo da gennaio a settembre 2024 Non sorprende che al Nord gli sforzi siano maggiori. Si distingue così la regione dell'Hauts-de-France, che occupa il primo posto nella classifica nazionale con 20.000 dossier MaPrimeRénov convalidati. Questo territorio del nord della Francia dimostra una notevole dinamica in termini di rinnovamento energetico, ben avanti rispetto ai suoi concorrenti. Tuttavia, le prime 5 regioni metropolitane rivelano una geografia di rinnovamento contrastante con Hauts-de-France in testa (20.000 file), seguita da Nuova Aquitania (19.378 file), Auvergne-Rhône-Alpes (17.903 file), Île-de- Francia (17.693 pratiche) e Grand Est (14.989). Se l'Occitania si colloca al 7° posto (13.521 fascicoli), registra anche il calo più marcato nel numero di fascicoli convalidati tra il 2023 e il 2024 (62%), una situazione preoccupante per il tessuto artigianale dell'edilizia che vi riscontra un calo significativo del di fronte al calo dell’edilizia. A livello dipartimentale, il Basso Reno conferma la dinamica regionale con 2.250 fascicoli convalidati, seguito da vicino da Yvelines e i suoi 2.232 fascicoli. La Loira, l'Alta Garonna e le Bocche del Rodano completano questa top 5 dipartimentale. Ci sono 8 dipartimenti dell'Occitania nella Top 18 nazionale: Haute-Garonne (2068 – 4°), Gard (1802 – 6°), Hérault (1746 – 7°), Tarn-et-Garonne (806 – 14°), Aude (). 803 – 15), Pirenei orientali (791 – 16), Ariège (529 – 17) e Lozère (294 – 19). Nonostante questi risultati incoraggianti, lo studio evidenzia una tendenza meno ottimistica: un calo generalizzato dei fascicoli MaPrimeRénov si osserva in tutte le regioni metropolitane tra il 2023 e il 2024. Nell'Alta Garonna, è diminuito del 65%, ma il Tarn-et-Garonne sembra meno interessati, con un calo del 60%, da 2.058 a 806 pratiche convalidate. Questa fotografia nazionale solleva interrogativi sugli ostacoli persistenti al rinnovamento energetico e le politiche da attuare per mantenere la dinamica della transizione energetica nei territori. L’impegno dell’Hauts-de-France e del Nord dimostra tuttavia un chiaro desiderio di trasformazione energetica, offrendo un potenziale modello per altre regioni francesi.