Mercoledì 20 novembre 2024 21:04
Rabat – L’industria della pesca ha realizzato un fatturato delle esportazioni di circa 31 miliardi di dirham (MMDH) nel 2023, con un volume di 847.000 tonnellate, ha dichiarato mercoledì a Rabat il Segretario di Stato presso il Ministro dell’Agricoltura, della Pesca marittima, dello Sviluppo rurale e delle Risorse idriche. Foreste responsabili della pesca marittima, Zakia Driouich.
Le esportazioni di questo settore strategico rappresentano, secondo dati aggiornati, il 7% dell’export complessivo e il 39% dell’export agroalimentare, ha affermato la Driouich, durante un incontro di comunicazione con i presidenti delle federazioni e delle associazioni che operano nel settore della trasformazione, valorizzazione e commercializzazione e commercio dei prodotti ittici.
Da notare che il Marocco dispone di 518 unità di trasformazione dei prodotti, costituite principalmente da unità di congelamento, inscatolamento e semi-inscatolamento e altre attività di valore.
In questa occasione, la Sig.ra Driouich ha sottolineato l’importante ruolo del settore della trasformazione, valorizzazione e commercializzazione dei prodotti della pesca nel tessuto industriale marocchino e il suo posto preponderante nella sicurezza alimentare e nella promozione dell’occupazione grazie alle performance registrate soprattutto in termini di investimenti realizzati, nonché la sua quota significativa nelle esportazioni agroalimentari nazionali.
Ha ricordato quindi gli sforzi compiuti negli ultimi due decenni che hanno permesso di rafforzare e organizzare il settore grazie alla strategia Halieutis lanciata nel 2009 da Sua Maestà il Re Mohammed VI, rilevando che il Marocco ha saputo posizionarsi sulla scena internazionale e regionale come leader nel settore dell’industria della pesca con un investimento di oltre 930 milioni di dirham (MDH) nel 2023 e la creazione di oltre 126.000 posti di lavoro diretti e questo nonostante una situazione difficile che il settore sta attraversando a causa soprattutto dei cambiamenti climatici.
In questo contesto e per affrontare le varie difficili questioni, il manager ha insistito sull’importanza di lavorare per rafforzare i risultati ottenuti attraverso il rafforzamento del partenariato pubblico-privato e l’adozione di nuove misure volte alla modernizzazione delle infrastrutture e sfruttare del potenziale dell’economia blu.
E da notare che l’acquacoltura costituisce oggi un’alternativa per la preservazione delle risorse della pesca e l’approvvigionamento dell’industria di trasformazione, sottolineando l’importanza del coinvolgimento dei pescivendoli nella regolarità e nella qualità di questo approvvigionamento.
Per questo ha chiesto il consolidamento della posizione del settore in termini di creazione di posti di lavoro, che figura tra le principali priorità del governo.
Da parte loro, i Presidenti delle Federazioni e delle associazioni operanti nel settore della trasformazione, valorizzazione e commercializzazione dei prodotti della pesca e gli operatori presenti hanno sottolineato il loro sostegno alle iniziative atte a facilitare l’attuazione di tutte le linee guida strategiche relative allo sviluppo di questo settore e per affrontare le varie questioni correlate.