l'essenziale
Pascal Papé ha dato una testimonianza forte in cui racconta la commovente storia della sua vita. L'ex Stade Français ha parlato in particolare della sua adozione, dei suoi problemi psicologici e del suo tentativo di togliersi la vita.
Pascal Papé non è solo un ragazzone che misura 1,96 me pesa 115 kg. Ospite dello show dell'RMC Sport Club, l'uomo da 65 presenze con i Blues ha ripercorso il suo percorso di vita. Una storia toccante che aveva già messo nero su bianco nel 2016, nel suo libro “Double Jeu”.
Pascal Papé non è nato Pascal Papé. Dall'età di sei mesi, il rugbista è stato abbandonato dalla madre biologica, una donna “che la vita ha abbandonato troppo in fretta”, prostituta e dedita alla droga e all'alcol. “Quando la polizia ha sfondato la porta ed è venuta a prendermi dalla stanza, ero quasi due giorni solo perché stavo morendo di fame”, confida.
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Affidato all'assistenza all'infanzia, il colosso viene adottato dalla famiglia Papé, della quale si sente “un membro a pieno titolo”. Anche se cresciuto in una famiglia amorevole, Pascal Papé non ha avuto un'infanzia tranquilla e ha lottato per costruirsi. Costretto a vedere la madre biologica una volta alla settimana, vive nella paura di dover lasciare la famiglia.
“Doppia personalità”
L'ex seconda riga ricorda: “Con questo apprendimento della vita, ho sviluppato una doppia personalità, nel senso che nascondevo a tutti quello che ero veramente. Nascondevo ai miei amici di rugby che ero adottata, che le mie sorelle non erano le mie vere sorelle”. , a scuola, nascondere la mia vita ha creato un vuoto, qualcosa di sensibile in me.
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Nonostante i suoi successi sportivi (vincitore della Top 14 nel 2015, del Grande Slam nel 2004 e nel 2010, finalista della Coppa del Mondo 2011), Pascal Papé si trova vicino all'”esplosione”. Un infortunio ha acceso la polvere nel 2013. Allora capitano del XV di Francia, originario di Lione, si è ferito gravemente alle vertebre, al punto che i medici non sanno se recupererà la sensibilità dei suoi nervi.
“La pentola a pressione è esplosa”
In quel momento, “la pentola a pressione che avevo dentro da quando ero piccolo è esplosa” descrive Pascal Papé. Il giocatore ricade nella depressione, al punto da pensare al suicidio. Per RMC Sport racconta: “Un giorno mi vedo fuori dal mio corpo dicendomi: 'l'unica cosa che vuoi è dormire, così dormirai per sempre'”.
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Il Rhodaniano prende quindi le medicine necessarie. Fortunatamente, suo padre arriva in tempo per svegliarlo. Successivamente, grazie all'aiuto degli specialisti, l'ex nazionale francese è stato inviato in una casa di riposo. In questo luogo, che “gli ha salvato la vita”, Pascal Papé descrive con la scrittura i suoi mali: “Mi sono detto che avrei scritto la mia vita ai miei figli e questo è l'inizio del mio libro”. Questo rimedio gli porta finalmente la tanto attesa “serenità”.