Dopo mesi di chiusura, il museo d’arte e archeologia di Aurillac torna al pubblico

Dopo mesi di chiusura, il museo d’arte e archeologia di Aurillac torna al pubblico
Dopo mesi di chiusura, il museo d’arte e archeologia di Aurillac torna al pubblico
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Il museo d’arte e archeologia ha riaperto domenica 23 giugno, dopo mesi di chiusura. Oltre alle opere abitualmente esposte, ce ne sono alcune provenienti dal Muséum des Volcans, oltre all’arte contemporanea, per cinque anni. Prima dell’auspicata creazione di un grande museo che coniughi arte e scienze naturali.

Sedute sul pavimento in parquet, Alice e Inès, 13 anni, a testa bassa, sono concentrate nel trovare il pezzo giusto che completerà il puzzle rappresentante un dipinto di un paesaggio in chiaroscuro, presente tra la collezione della sala espositiva di pittura. Studenti delle scuole medie di Jules-Ferry, sono venuti oggi con i loro genitori per la riapertura del museo d’arte e archeologia.

Oggi ospita, da cinque anni, parte delle collezioni del Museo dei Vulcani. Vorremmo infine creare un grande spazio museale che riunisse le collezioni qui esposte e quelle del Museo dei Vulcani. Una sorta di gabinetto delle curiosità che riunisce arte e scienze naturali

“Siamo già venuti con il nostro college. Ma oggi volevamo vedere soprattutto i dipinti perché sono quelli che ci interessano di più”, dice Alice. Inès aggiunge: “Mi piacciono molto i quadri di grandi dimensioni che mostrano un personaggio con un bellissimo paesaggio dietro”. “Soprattutto quando c’è il tramonto”, risponde prontamente Alice. Chiuso dallo scorso settembre, il museo si è rinnovato: percorso espositivo ridisegnato e spazi riorganizzati. Per il momento il progetto rimane in una fase di studio e riflessione. L’ubicazione della (potenziale) futura sede non è stata ancora decisa.

Lavorare con gli studenti

Altre novità: gli ombrelloni della reception sono cambiati e una sala è dedicata ai risultati degli scavi di Saint-Géraud. “Compresi sarcofagi, ma anche stuzzicadenti finemente intagliati e altri oggetti secolari”, commenta Frédéric Sérager. La sezione archeologica è decorata con reperti preistorici e oggetti prestati dal museo Saint-Flour. La Sala delle Belle Arti presenta ora dipinti di Francesco de Mura, pittore del XVIII secolo, in stile rococò.

Jean-Claude Sergues lascerà in eredità le sue 1.500 opere…

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Infine, l’ultimo spazio invita il visitatore a tornare all’oggi. Con una quarantina di opere d’arte contemporanea, che Jean-Claude Sergues, collezionista del settore, espone per l’occasione, e che intende lasciare in eredità alla Città alla sua morte, se avrà costruito un museo di qualità. Nel frattempo, durante tutta la chiusura, i team del museo sono stati impegnati: organizzazione di mostre fuori dalle mura, mediazione culturale nelle scuole, nelle case di cura, nei centri penitenziari, ecc. «Dal settembre scorso al maggio, prima della riapertura odierna del museo, 2.000 studenti, di cui il 40% provenienti da fuori Aurillac, hanno potuto beneficiare di attività e di sensibilizzazione all’arte», spiega l’eletto.

Parole che non cadono nel vuoto: Cécile, 49 anni, insegnante in un liceo della città geraldiana, sta già individuando in anticipo quale lavoro potrebbe svolgere con i suoi studenti dell’ultimo anno attorno alle opere esposte, in vista di una futura visita didattica. Allora, vai al museo?

Foto: William Duran

Testo: Claire Plisson

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