“Thin Blue Line”: la STM si volta e ordina ai suoi agenti di togliere il distintivo

“Thin Blue Line”: la STM si volta e ordina ai suoi agenti di togliere il distintivo
“Thin Blue Line”: la STM si volta e ordina ai suoi agenti di togliere il distintivo
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La Société de Transport de Montréal (STM) ha ordinato ai suoi agenti speciali che portavano il distintivo “Thin Blue Line” di rimuoverlo dopo una segnalazione da parte di Diario.

• Leggi anche: “Thin Blue Line”: l’STM tollera l’uso di un distintivo associato all’estrema destra

I tre agenti che portavano il distintivo “sono stati accolti” dal datore di lavoro “pochi giorni” dopo aver inviato, il 24 ottobre, un promemoria agli agenti speciali del divieto di indossare qualsiasi distintivo o spilla, spiega per email Laurence Houde-Roy, portavoce di l’STM.

“Non appena siamo venuti a conoscenza di questa situazione, ci siamo incontrati con gli agenti interessati e abbiamo chiesto loro di rimuovere il distintivo in questione, cosa che hanno fatto”, ha scritto Jocelyn Latulippe in una lettera che IL Diario ha potuto consultare in data 12 novembre indirizzata a Max Stanley Bazin, presidente della Lega Nera del Quebec.

Quest’ultimo era intervenuto direttamente presso la STM per denunciare la situazione nelle scorse settimane.

“Vogliamo rassicurare la vostra organizzazione che prendiamo molto sul serio questa situazione”, ha aggiunto Latulippe nella sua lettera.

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Jocelyn Latulippe, Direttore della Sicurezza e del Controllo della STM.

Foto d’archivio

Volte-face

Si tratta infatti di un dietrofront da parte della STM, che aveva segnalato al Diario il 23 ottobre che era a conoscenza e tollerava questi poliziotti che indossavano la controversa toppa “Thin Blue Line”. Il simbolo, che originariamente onorava gli agenti di polizia morti in servizio, è stato associato all’estrema destra sulla scia del movimento Black Lives Matter negli Stati Uniti nel 2020.

La STM si è rifiutata di spiegare perché ha posto fine a questa politica di tolleranza dopo la pubblicazione del nostro rapporto in cui si rivelava che alcuni agenti indossavano ancora il distintivo, bandito dal datore di lavoro dal 2021.

“Questa tolleranza non avrebbe dovuto esistere. Normalmente ci sono regole interne e devono essere applicate. […] È del tutto inaccettabile che lo sapessimo e decidessimo di non fare nulla. Fortunatamente, i giornalisti esistono”, ha risposto lunedì Stanley Bazin in un’intervista.

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Max Stanley Bazin, presidente della Lega Nera del Quebec

Foto di cortesia

Si è detto “soddisfatto” dell’esito di questa situazione che, secondo lui, “non aveva alcun senso”.

“La sicurezza pubblica è garantita meglio e c’è meno rischio che si verifichi un evento sfortunato. I diritti e le libertà delle persone che si trovano a frequentare la rete sono più rispettati”, ha concluso il leader della Lega dei Neri del Quebec, che temeva che la connotazione del simbolo avrebbe portato a interventi tesi tra agenti e membri del pubblico.

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