Domenica 17 novembre si terranno mobilitazioni in diversi comuni della Guyana. Una marcia si svolge a Caienna, incontri pubblici a Saint-Laurent du Maroni e Maripasoula. I residenti denunciano l’isolamento dei territori interni e sostengono le comunità isolate che affrontano la siccità e le difficoltà di trasporto.
Pubblicato il 17 novembre 2024 alle 18:54,
aggiornato il 17 novembre 2024 alle 18:55
La mobilitazione si svolge contemporaneamente in diversi comuni della Guyana, questa domenica, 17 novembre, per denunciare l'isolamento dei territori interni, ulteriormente accentuato dalla siccità delle ultime settimane.
A Caienna, una marcia ha riunito diverse centinaia di persone. Poco prima delle 18, il corteo ha lasciato la caserma dei vigili del fuoco per raggiungere Place des Palmistes. Alla marcia seguirà in serata un incontro.
Altrove in Guyana si stanno svolgendo altri raduni. A Saint-Laurent du Maroni alcuni residenti si sono riuniti nella sala polivalente La Charbonnière.
A Maripasoula la marcia è stata annullata, ma si terrà anche un incontro pubblico.
Questa mobilitazione è organizzata in solidarietà con le comunità isolate che affrontano la siccità e le difficoltà di trasporto.
Associazioni, sindacati e funzionari eletti sono all'origine del movimento. Tutti chiedono misure concrete per aprire i territori isolati. Secondo loro, l'attuale siccità rende il “situazione insostenibile”. Ritengono che in tempi normali questi comuni siano già privi di trasporti e infrastrutture, ma con i fiumi che diventano impraticabili la situazione è ancora peggio.
A Caienna, nel corteo, i manifestanti assicurano che le soluzioni esistono : “più strade, più rotazioni aeree e perché no una ferrovia”. Alcuni paragonano Maripasoula a a “prigione a cielo aperto” l'isolamento è così importante lì.
Da poco più di un mese, il livello dell'acqua del Maroni non è mai stato così basso e nessuna canoa naviga tra Saint-Laurent du Maroni e Maripasoula. La siccità accentua l'isolamento, le difficoltà di approvvigionamento e l'alto costo della vita. A Maripasoula all'inizio della settimana la confezione d'acqua veniva ancora venduta a 18 euro.
L’apertura dei comuni isolati faceva già parte delle richieste durante le manifestazioni del 2017. Negli “Accordi della Guyana”, le misure prevedevano la costruzione di infrastrutture stradali per consentire l’apertura dei comuni dell’entroterra. Secondo le associazioni “questi accordi non vengono rispettati”.
Nel 2023 sono stati presi impegni anche durante gli accordi di Sinnamary che ratificano la creazione di una rete stradale nell'interno. Il collettivo Apachi aveva ottenuto un protocollo che impegnava sostanzialmente il CTG. Si occupava principalmente delle infrastrutture stradali per Maripasoula, Grand-Santi, Camopi, Saül, Apatou, Saint-Elie, Ouanary e Papaïchton.
Questa domenica si dicono i mobilitati “in solidarietà con queste comunità isolate” e spero di essere ascoltato ancora.
Oltre all'apertura, a Caienna i manifestanti si sono anche arrabbiati “insicurezza e mancanza di sviluppo economico in Guyana”. Questi temi sono già emersi più volte nelle mobilitazioni degli ultimi mesi e anni sul territorio.