Gruppi di gilet gialli si sono riuniti alla rotonda d'Europa a Bagnols/Cèze attorno a tre rivendicazioni principali: il Ric, la lotta all'evasione fiscale e il rendiconto delle schede bianche. I manifestanti contano anche sul sostegno popolare per farsi sentire.
“Agisci, non soffrire”
Le scritte “Giustizia, dignità, solidarietà”, “agire e non soffrire” sono state affisse dai manifestanti che sostengono il RIC (NdR: referendum sulle iniziative di solidarietà). Dominique Vervacke, una delle teste pensanti dei Gilet Gialli nel territorio del Gard Rodano, ripercorre la storia ribadendo le loro forti proposte: “Il 17 novembre noi comuni cittadini eravamo arrabbiati. Abbiamo partecipato alla rivolta popolare e siamo diventati i Gilet Gialli. Le nostre richieste sono sempre le stesse del 2018: riconoscimento del voto bianco, fine della discriminazione sociale e giudiziaria. C’è molta povertà in questo momento. Oggi in Francia ci troviamo in uno stato di abbandono. Siamo qui per questo”deplora l'attivista.
“Non serve avere il gilet giallo per avere coraggio”
Stessa storia per un altro Gilet Giallo di Montélimar, che desidera parlare forte e chiaro con la voce di coloro che lo sono assente o in ombra: “È una catastrofe a livello sociale, in termini di potere d’acquisto. Tasse, Iva, aumenta tutto ma non cambia nulla”proclama uno dei rappresentanti delle 17 sfumature del Giallo. “Non serve avere il gilet giallo per avere coraggio”, riprende Dominique Vervacke che “supporta tutti” e chiede “l’unione dei cittadini e dei contadini”. Provocatorio e deluso, uno “gilet giallo dal primo giorno”, non si fida più del governo: “Le conquiste politiche non vengono rispettate. Ci chiediamo se il voto sia davvero utile”.
Suonare il clacson, simbolo di sostegno ai Gilet Gialli
Nel cuore della Rotonda d'Europa, per tutto il pomeriggio, sventolano bandiere, si sciolgono le lingue, confluiscono le idee tra i manifestanti più impegnati, che sono rimasti sul posto fino alle 17 per ultimi. Il sostegno popolare li spinge a continuare questa lotta a favore di a “mondo migliore” e il “giustizia sociale” : “Tutte queste corna significano che siamo ancora qui” conferma Christophe Prevost, uno dei loro membri. La maggior parte dei volantini sono stati distribuiti agli automobilisti di passaggio.
Questo movimento sociale potrebbe rinnovarsi nelle prossime settimane a seconda “l’evoluzione del Paese”, confida Dominique Vervacke, determinata con tutti i suoi colleghi, costi quel che costi “non arrenderti”.