Sei anni dopo i “gilet gialli”, Michel Barnier alla ricerca dei registri delle rimostranze

Sei anni dopo i “gilet gialli”, Michel Barnier alla ricerca dei registri delle rimostranze
Sei anni dopo i “gilet gialli”, Michel Barnier alla ricerca dei registri delle rimostranze
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NARRATIVA – Quasi sei anni dopo il grande dibattito nazionale lanciato da Emmanuel Macron, il Primo Ministro ha annunciato di voler approfondire nuovamente queste migliaia di contributi popolari. Quaderni dimenticati e quasi mai utilizzati dai governi precedenti.

La notte è già scesa sui giardini dell'Hôtel de Cassini, a pochi passi da Matignon. Nel suo accogliente ufficio, la sera dell'8 novembre, la ministra del Coordinamento del governo, Marie-Claire Carrère-Gée, ha ricevuto con discrezione tre rappresentanti dell'associazione “Rendez les doléances!”, che chiedono la pubblicazione di milioni di contributi a temi divulgativi derivanti dal “grande dibattito nazionale”. Era da molto tempo che questi attivisti speravano di mettere piede in uno dei distretti del potere, quasi sei anni dopo la famosa consultazione. Questo venerdì sera finalmente si incontrano lì. Per ironia della sorte, nel bel mezzo degli scambi è suonato l'allarme antincendio. Falso allarme. “Se è un modo per abbreviare la discussione, è una buona soluzione!”scherza Rémy Goubert, presidente del collettivo cittadino.

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