Riaffiorano le turbolenze nell’eurozona: quali implicazioni sul mercato in Svizzera?

Riaffiorano le turbolenze nell’eurozona: quali implicazioni sul mercato in Svizzera?
Riaffiorano le turbolenze nell’eurozona: quali implicazioni sul mercato in Svizzera?
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Essendo il franco un bene rifugio, il suo apprezzamento in caso di aumento dell’avversione al rischio nella zona euro causerebbe molti problemi alla BNS.

Il risultato delle elezioni europee ha segnato una svolta a destra, con un aumento dei partiti di estrema destra, soprattutto in Francia dove il successivo scioglimento dell’Assemblea nazionale ha sorpreso. La scorsa settimana i mercati hanno vissuto sessioni turbolente, con un marcato calo dei titoli bancari, un ampliamento del differenziale di tasso tra il debito sovrano francese e tedesco e un calo dell’euro rispetto al dollaro.

I mercati sono agitati di fronte a una possibile svolta populista che durerebbe a lungo e che potrebbe ravvivare i timori di frammentazione della zona euro, o addirittura di Frexit. Anche il programma espansionista di bilancio dell’estrema destra francese fa temere uno slittamento incontrollato delle finanze pubbliche. A livello della zona euro, il debito pubblico ha attraversato alti e bassi ma, alla fine del 2023, è esattamente al livello del 2012. La Germania è stata un’ottima studentessa, il suo debito pubblico è aumentato dall’80% del PIL nel nell’estate del 2012 al 63% alla fine del 2023. Ma il debito pubblico di Francia e Spagna è aumentato rispettivamente di 20 e 30 punti di Pil (fino a quasi il 110% oggi). Tra i principali paesi europei, l’Italia è stata un po’ più moderata, con il suo debito pubblico in aumento dal 127 al 137% del PIL.

Dobbiamo tenere presente che l’esperienza populista in Italia o nei Paesi Bassi non ha avuto implicazioni negative sui mercati.

Dal nostro punto di vista l’incertezza dovrebbe durare qualche settimana, ma è possibile che l’estrema destra non riesca a formare una maggioranza. E nel caso in cui venisse confermato un governo di estrema destra, ci sono buone probabilità che cerchi di comprarsi una forma di rispettabilità in vista delle elezioni presidenziali del 2027, cosa che rassicurerebbe i mercati. Infine, senza entrare nei dibattiti sociali o politici, dobbiamo tenere presente che l’esperienza populista in Italia o nei Paesi Bassi non ha avuto implicazioni negative sui mercati. Il differenziale tariffario tra Italia e Germania si è ridotto notevolmente da quando Giorgia Meloni è salita al potere. Ma non si può escludere il rischio di un’ondata populista in Francia e di una reazione molto negativa da parte dei mercati. È quindi importante essere vigili.

Dal punto di vista dell’investitore, si tratta di definire un piano di emergenza per proteggere i portafogli se la situazione peggiora: essere pronti a ridurre la sensibilità ai finanziari, all’euro o al debito sovrano francese e italiano, che probabilmente subirebbero un effetto di contagio. Nelle fasi di instabilità che abbiamo vissuto negli ultimi vent’anni, va da sé che gli equilibri dei mercati possono essere alterati in una frazione di secondo. E le implicazioni per la Svizzera sono significative.

Essendo il franco un bene rifugio, il suo apprezzamento in caso di aumento dell’avversione al rischio nella zona euro causerebbe molti problemi alla BNS. Questi ultimi sarebbero costretti a intervenire sul mercato dei cambi per contenere il rialzo del franco, il che, a sua volta, spingerebbe l’inflazione verso il basso. Per gli esportatori, un forte apprezzamento del CHF ostacolerebbe la loro competitività. Inoltre, l’aumento dell’avversione al rischio nella zona euro genererebbe una forte domanda per il debito sovrano svizzero, che attualmente mantiene il miglior rating (Aaa). Ciò avrebbe un effetto di abbassamento dei tassi che penalizzerebbe i risparmiatori.

Infine, dal punto di vista azionario, il mercato svizzero è difensivo e interessante da questo punto di vista. Il settore dei beni di consumo di base (Nestlé) e quello farmaceutico pesano fortemente nello SMI e ci sembrano attraenti anche al di fuori dell’Eurozona. Recentemente abbiamo aumentato la nostra raccomandazione sul settore farmaceutico, poiché la stagione dei risultati ha riservato alcune buone sorprese che dovrebbero durare nel tempo. Da qualche tempo siamo positivi sul settore dei beni di consumo di prima necessità.

Per concludere, dobbiamo prepararci ad alcune settimane frenetiche a seconda dei risultati delle urne in Francia. Nonostante le sfide che ciò comporterebbe, in particolare il potenziale di apprezzamento del CHF, il mercato azionario e obbligazionario svizzero sarebbe un vincitore dato il suo basso profilo di rischio. A parte le considerazioni sulle elezioni legislative in Francia e l’impatto sugli asset finanziari in euro, anche il mercato azionario svizzero e i suoi valori difensivi ci sembrano interessanti.

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