Un karaoke per scaldare i cuori in uno stadio francese che suonerà a vuoto questo giovedì 14 novembre, in occasione di Francia-Israele. Sono poco prima delle 19:30 quando l'impianto audio lancia l'iconico “Emmenez-moi” di Charles Aznavour. Lo speaker invita poi i primi spettatori a scaldare la voce. Normalmente il momento avrebbe dato vita ad un bellissimo coro, ma Tahar Rahim non è lì per cantare e gli spalti, uno più vuoto dell'altro, sembrano più una stanza morente che una sala delle vacanze.
Sembra di essere tornati ai tempi del Covid, quando gli stadi venivano ridotti a porte chiuse per evitare la diffusione del virus… In totale, poco più di 18.000 persone sono venute a riempire gli spalti. Un triste record per lo stadio di Saint-Denis che dalla sua inaugurazione nel 1998 non aveva visto “peggio” di 36.842 persone (nella Confederations Cup contro la Nuova Zelanda nel 2003).
Di ritorno allo Stade de France dopo una lunga assenza legata ai Giochi Olimpici, i Blues speravano in un pubblico più numeroso, ma le questioni legate alla sicurezza, parallelamente al conflitto israelo-palestinese, hanno frenato la maggioranza. Ciò non ha impedito ad alcuni sostenitori israeliani di sventolare con orgoglio la bandiera israeliana in mezzo al blu, al bianco e al rosso. Abbastanza per dare un po' di vita a sezioni tristi. “L'atmosfera è al limite della paranoia”, scivola un membro della sicurezza privata rinforzato.
Raramente la piattaforma presidenziale è stata così all’altezza del suo nome, essendo Emmanuel Macron circondato dai suoi predecessori François Hollande e Nicolas Sarkozy. Erano presenti anche Michel Barnier e Manuel Valls.
Quando i giocatori israeliani sono entrati per il riscaldamento, ci sono stati dei fischi leggeri ma nessuna bandiera palestinese, anche se agli agenti della reception era stato ordinato di impedire il loro ingresso. Questi stessi fischi si sono ripetuti durante l'annuncio della squadra ospite e gli inni nazionali senza che si trasformassero in una reazione.
Sotto furono adottate anche misure per impedire che uno o più individui invadessero il terreno con cancelli, barriera lungo tutto il perimetro e condannati i primi sette filari della parte inferiore. Un'atmosfera speciale nel clima gelido di novembre che in definitiva si adatta abbastanza bene alla situazione. Solo i protagonisti potranno riaccendere la brace già spenta prima ancora che lo spettacolo abbia inizio…