Giurò. In Francia si evolve il rinnovamento energetico | Settimanale 39

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Il 48% dei proprietari che hanno intrapreso interventi di riqualificazione energetica hanno beneficiato di aiuti pubblici. (Illustrazione fotografica Ajena).

Dal mese scorso, il sistema degli aiuti di Stato è stato semplificato per consentire a un maggior numero di persone di intraprendere lavori di ristrutturazione energetica, sia in lavori “ad azione singola” che nel quadro di ristrutturazioni globali.
Perché anche se l’impegno dei francesi a favore della transizione energetica è sempre più evidente, i vincoli finanziari restano un grosso ostacolo alla realizzazione dei progetti, in particolare nel campo del rinnovamento energetico.
Considerati gli importi considerevoli degli aiuti disponibili, il loro ottenimento è naturalmente soggetto a determinate condizioni.
È così che le regole di ammissibilità più rigide per MaPrimeRénov’ hanno sconvolto le condizioni per la concessione dei sussidi, portando a una significativa riduzione delle domande di rinnovamento energetico dal 1° gennaio 2024.

Un passo avanti positivo

“L’allentamento del sistema è un passo avanti positivo. Per una transizione energetica efficace è importante che le risorse finanziarie non costituiscano un ostacolo. Semplificando MaPrimeRénov’ e ampliando i campi di applicazione a una parte più ampia della popolazione, potremo raggiungere più facilmente gli obiettivi di rinnovamento energetico necessari per il nostro ambiente”, osserva François Fougere, di KparK Energies.
Che specifica:
“Come attori del settore, vediamo l’impatto positivo di questi progetti sulla riduzione delle emissioni di carbonio, sulla creazione di posti di lavoro locali e sul miglioramento del comfort dei residenti”.

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