Azione a Berna nel Palazzo Federale #Gaza #CeaseFireNow

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Mentre il genocidio di Gaza entra nel suo 8e mese, e nonostante le prove schiaccianti delle atrocità, dei massacri, delle carestie perpetrate da Israele, nonostante la sentenza della Corte Internazionale di Giustizia secondo la quale Israele sta probabilmente commettendo un genocidio, molti Stati, in particolare gli Stati Uniti, l’Europa e la Svizzera hanno hanno costantemente mancato di adempiere ai propri obblighi ai sensi del diritto internazionale umanitario e in particolare della Convenzione sul genocidio. Questi stati sono quindi complici del genocidio israeliano in corso, tradendo gli stessi principi di giustizia e diritti umani che pretendono di difendere.

Dall’inizio dell’attacco a Gaza, la Svizzera ha adottato lo slogan israeliano: “ Israele ha il diritto di difendersi “. D’altro canto, non una parola sui 76 anni di occupazione, apartheid e pulizia etnica subiti dai palestinesi. Israele accusaUNRWA avere personale legato ad Hamas (13 membri su 13.000 dipendenti a Gaza). La Svizzera ha quindi immediatamente tagliato i fondi di questa agenzia. Un’indagine indipendente, tuttavia, ha dimostrato la mancanza di prove conclusive nel caso. Mentre gli altri Paesi hanno ripreso i finanziamenti, la Svizzera ha preso una decisione cauta versando solo la metà dell’importo previsto per il 2024. Per quanto riguarda lo Stato palestinese, se diversi Paesi tra cui Norvegia, Irlanda e Spagna, nonché la stragrande maggioranza dei Paesi mondo, ne hanno promulgato il riconoscimento, la Svizzera è ancora in ritardo, visto che non è ancora il momento.

Dall’inizio dell’attacco a Gaza, la Svizzera ha adottato lo slogan israeliano: “ Israele ha il diritto di difendersi “. D’altro canto, non una parola sui 76 anni di occupazione, apartheid e pulizia etnica subiti dai palestinesi.

La Svizzera può continuare a vantarsi della sua “ sostegno e protezione delle persone in difficoltà che costituiscono elementi essenziali della sua strategia di politica estera 2024-2027 “, ma tutto questo sono solo parole vuote. Non dimenticheremo che durante la campagna internazionale contro l’apartheid in Sudafrica, la Svizzera ha continuato a sostenere questo regime e a commercializzare il suo oro.

Di fronte alla complicità e al silenzio dei nostri leader, e di fronte alla mancanza di coraggio politico, al razzismo e all’ipocrisia dell’Occidente coloniale, ci alziamo e chiediamo che il nostro Paese esca dalla sua complicità con questo Stato canaglia e sostenga pubblicamente le richieste internazionali. per un embargo militare.

“Cittadini molto indignati”

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