Opere d’arte saccheggiate: il Kunsthaus di Zurigo rimuove i dipinti

Opere d’arte saccheggiate: il Kunsthaus di Zurigo rimuove i dipinti
Opere d’arte saccheggiate: il Kunsthaus di Zurigo rimuove i dipinti
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Il Kunsthaus Zurich, uno dei musei svizzeri più prestigiosi, ha annunciato venerdì che rimuoverà cinque dipinti di grandi maestri da una delle sue collezioni, a seguito delle nuove direttive internazionali sull’arte saccheggiata dai nazisti.

Potrebbe essere interessato anche un sesto dipinto della collezione Emil Bührle, indica in un comunicato stampa la fondazione responsabile della gestione dei capolavori accumulati da questo trafficante d’armi nelle oscure circostanze delle vendite forzate e dell’espropriazione nazista durante la seconda guerra mondiale. Gli altri cinque dipinti saranno rimossi dal museo il 20 giugno, ha annunciato l’istituzione in un comunicato stampa separato.

Si tratta del “Ritratto dello scultore Louis-Joseph” (1863) di Gustave Courbet, “Il giardino di Monet a Giverny” (1895) di Claude Monet, “Georges-Henri Manuel” (1891) di Henri de Toulouse-Lautrec, da “Il Vecchia torre” (1884) di Vincent van Gogh e “La strada che sale” (1884) di Paul Gauguin. La Fondazione Emil Bührle spiega di aver preso questa decisione dopo aver effettuato una nuova valutazione della collezione, a seguito della recente pubblicazione di nuove raccomandazioni internazionali – chiamate “migliori pratiche” in termini di restituzione delle opere saccheggiate dai nazisti.

Questo documento, adottato a marzo da più di 20 paesi, consente di “chiarire e migliorare l’attuazione” dei “Principi di Washington”. Adottate nel dicembre 1998 da 44 paesi, queste linee guida non vincolanti stabiliscono gli standard per lavorare verso la restituzione delle opere rubate. Dopo la pubblicazione delle nuove direttive, la fondazione “ha individuato cinque opere della collezione” che potrebbero essere messe in discussione, spiega.

La fondazione afferma di impegnarsi “per trovare soluzioni giuste ed eque con i discendenti o gli eredi legali degli ex proprietari”. Il museo accoglie con favore l’approccio adottato dalla fondazione ma “si rammarica profondamente, nell’interesse dei visitatori, che cinque dei dipinti verranno rimossi”.

Nel valutare la collezione, la fondazione ha ritenuto che anche una sesta opera – “La Sultane” (1884) di Edouard Manet – dovesse essere oggetto di particolare attenzione, anche se non rientra nelle successive nuove direttive. “La Fondazione è disposta a offrire un contributo finanziario al lascito di Max Silberberg in relazione al tragico destino dell’ex proprietario”, indica un collezionista tedesco morto in un campo di concentramento.

Il celebre Museo delle Belle Arti di Zurigo è stato oggetto di critiche in occasione dell’inaugurazione, nel 2021, di un nuovo imponente edificio destinato a ospitare l’imponente collezione di 170 opere dell’industriale e mecenate tedesco naturalizzato svizzero. Per voltare pagina sulla controversia, il Kunsthaus ha chiamato degli esperti incaricati di ripercorrere il percorso di alcune opere e ha presentato lo scorso anno una mostra incentrata sulla trasparenza.

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